È lui l'uomo copertina di questo Milan. Rafael Leao ha parlato in una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport a diverse settimane di distanza dal rinnovo di contratto che lo ha reso il giocatore di punta dei rossoneri: "È stato un patto d'amore", ha assicurato il portoghese nella breve anteprima dell'intervista.
Milan, Leao: "La mia testa aveva già preso la decisione di restare"
"La mia testa aveva già preso la decisione" - ha raccontato Rafael Leao ricordando il periodo del rinnovo di contratto col Milan. "Non ho dovuto pensare tanto a cosa fare, era solo una questione di timing".
Nel frattempo, la sua testa era rivolta al campo: era il periodo della semifinale di Champions League, poi persa contro l'Inter: "Prima del contratto volevo arrivare in finale di Champions League, poi purtroppo non ci siamo arrivati. In generale è stato un anno importante per me perché ho fatto vedere a tutti quello che posso fare", ha dichiarato.
Milan, Leao: "Sogno? Vincere la Champions League"
Successivamente, prosegue Rafael Leao ancora sul rinnovo di contratto con il Milan: "Ho firmato per cinque anni, vuol dire che voglio stare qui. Il progetto è molto importante, ci sono molti giovani e la cosa più importante è che qui posso crescere ancora per arrivare al mio obiettivo: vincere molto. Dobbiamo vincere un trofeo. Dobbiamo allenarci e capire quello che vuole il mister per fare una stagione da grande squadra. Da quello che ho visto col Real, abbiamo una squadra molto forte" - spiega Leao.
Sui sogni del Milan, Rafael Leao spiega: "Lo scudetto è stato vinto, ora manca la Champions, il trofeo che tutti i calciatori vogliono vincere. In Italia comunque è difficile vincere perché ci sono tante squadre forti e in 38 partite non puoi mai perdere punti. Le coppe europee, nell’ultimo anno, hanno dimostrato che la A è un campionato forte".
"Un Orgoglio vestire la maglia numero 10"
"Sono orgoglioso di vestire la maglia numero 10, è un numero che mi piace tanto - continua Leao - ma anche la 7 è bella. Quando ho saputo dell'addio di Brahim Diaz ho subito chiesto il cambio alla società. Gullit? Non posso paragonarmi a lui, mi manca molto ancora per diventare come lui. Pulisic e Loftus-Cheek ci daranno una grande mano così come Reijnders. Sento che la prossima stagione andrà molto bene".
Sugli obiettivi stagionali e l'addio di Maldini: "Posso fare 20 gol, se lavoro bene e la squadra mi aiuta è una cifra fattibile. Mi dispiace per il Direttore, è stata una sorpresa. Lui mi ha portato qui al Milan, la società però ha deciso così e la rispetto. Anche la cessione di Tonali è stata inaspettata. Ibra? Sempre nostro tifoso numero uno".
Una chiosa su Mbappè: "Vorrei giocare con lui in futuro, me lo auguro".