Dopo le parole di Giuseppe Conte e del Ministro dello Sport Spadafora, regna ancora incertezza sulla ripresa del calcio. C’è stata un’apertura per il ritorno agli allenamenti di squadra, che potrebbero prendere il via il prossimo 18 maggio, ma dipenderà tutto dal numero di contagi che si registrerà fino ad allora. E di questo ha voluto parlare anche Igli Tare, ds della Lazio: “Siamo sorpresi. Abbiamo rispettato le decisioni del Governo e pensavamo fosse ovvio che il 4 maggio sarebbe potuto essere il punto di partenza. Ci sentiamo discriminati".
"CENTRI SPORTIVI PIÙ SICURI DEI PARCHI"
"Spadafora dice che dobbiamo pensare alla tutela dei calciatori, però questi possono andare nei parchi pubblici e correre in mezzo alla gente. Mentre non si dà invece la possibilità di farlo nei centri sportivi, con le dovute misure e distanze, che sono dieci volte maggiori per tutelare la salute dei giocatori" ha proseguito Tare a Lazio Style Radio, la radio ufficiale del club. "Il Ministro non ha come scopo l’aiutare il calcio, e l’attività sportiva è ferma da due mesi. Ci stiamo sacrificando tutti, ma qualcosa non va".
“IL CALCIO HA RUOLO SOCIALE. SI DEVE CONCLUDERE IL CAMPIONATO”
“
PAROLO: "CALCIATORI PENALIZZATI. RIPARTENZA SAREBBE SEGNALE PER IL PAESE"
A fare eco a Tare è stato anche Marco Parolo, centrocampista biancoceleste: “Questa notizia non ce l’aspettavamo. Non capisco perché noi calciatori, che ci alleniamo all’aperto, non possiamo riprendere le nostre sessioni a contatto con il terreno di gioco. Potrei allenarmi al parco ma non al centro sportivo di Formello? Noi calciatori siamo stati penalizzati” ha dichiarato Parolo a Lazio Style Radio. “A Formello ci sono 5 campi. Se ci dividiamo possiamo evitare il contatto, variando anche gli orari degli allenamenti individuali. Vogliamo rispettare le decisioni del Governo e ci sono tutte la condizioni per poter svolgere le nostre sessioni in sicurezza. Ogni categoria di sportivi deve essere equiparata. A molti professionisti hanno già dato il via libera per tornare ad allenarsi, e anche noi calciatori possiamo farlo allo stesso modo. Far ripartire il calcio sarebbe un grande segnale per tutto il paese”.