A margine dell'evento EA7 World Legends Padel il capitano della Lazio, Ciro Immobile, ha rilasciato un'intervista in cui ha toccato vari temi. Il centravanti biancoceleste, infatti, ha parlato della possibile convocazione in Nazionale, di Tudor e dell'addio di Sarri.
Le parole di Immobile
Ciro Immobile ha cominciato l'intervista parlando della possibile convocazione in Nazionale: "La Nazionale è sempre stato un obiettivo. È importante, però, essere razionali: dopo una stagione così non mi aspetto chissà che cosa. Se dovesse arrivare un regalo non lo rifiuterei. In Nazionale deve andarci chi sta bene e chi è più in forma. Se Spalletti ritiene di aver bisogno di un giocatore di esperienza per poter competere in queste manifestazioni io non potrò certo rifiutare".
Il capitano della Lazio si è espresso anche sul rapporto con Tudor: "Siamo stati bravi a capire subito quello che voleva. Siamo passati veramente da un estremo all'altro. Stiamo facendo un percorso, la Lazio ha fatto una scelta. Ci ha dato la scossa e ci ha permesso di risollevarci un pochino in campionato".
Immobile ha anche parlato del suo futuro: "Ho due anni di contratto con la Lazio, sto bene e non vedo motivo di andare via".
Il centravanti biancoceleste ha concluso commentando l'addio di Sarri e le critiche ricevute in quel momento: "Quando cambia un allenatore è una grande sconfitta. I primi dispiaciuti eravamo noi. Si era evidentemente rotto qualche cosa e quindi bisognava cambiare. Quello che mi ha ferito è stato il fatto che mi è stato accreditato di aver mandato via Sarri. Non è stato toccato il Ciro calciatore ma il Ciro uomo. Su certi temi non sono mai voluto entrare, contro Sarri che è un allenatore di primo livello, ma non lo avrei fatto con nessuno. Ho fatto sette anni eccezionali e un anno di calo ci sta. Quanto buono fatto in questi anni con questa maglia non può essere distrutto da una stagione".