Ore 15 inglesi. I giornalisti vengono chiamati dall'ufficio stampa del Leeds: "Il mister vuole parlare". Ma come? La conferenza stampa è domani, giovedì. E invece no: convocati per le ore 17, due ore dopo. Marcelo Bielsa deve parlare, ma il motivo non viene specificato.
Così iniziano a rimbalzare tante voci, qualcuno addirittura ipotizza delle dimissioni dopo la Spy Story della scorsa settimana, che in Inghilterra ha fatto parecchio discutere. Arrivati in sala stampa, regna il silenzio. Nulla si muove, i giornalisti aspettano ansiosi fuori dalla porta, che ad un certo punto si apre. Ed il Loco inizia a parlare: "Vi ho chiamati oggi per separare gli argomenti rispetto alla conferenza stampa di domani".
Ed ecco la prima notizia, nessuna pazzia, nessuna dimissione.
Poi, l'ammissione: “Ho osservato tutti i miei rivali e le loro sessioni di allenamento prima di una partita. Osservare qualcuno senza la sua autorizzazione è spiare, non posso dire che sia una cosa corretta ma posso assicurare che non avevo cattive intenzioni”.
El Loco non torna indietro sui suoi passi, anzi. Racconta con estrema chiarezza quello che per lui è un metodo studiato e antico, che utlizza dai tempi della nazionale argentina, quando ingaggiò un compagno di classe della figlia per poter girare il mondo per scovare i segreti delle avversarie del suo Cile.
Ma la conferenza stampa è poi diventata una specie di seduta tattica: Bielsa ha raccontato e svelato i suoi file Excel di lavoro in cui studia costantemente le sue avversarie. Tutto questo davanti allo staff tecnico al completo.
I giornalisti ascoltano attoniti. Si aspettavano uno show di diverso tipo, ma il Loco sorprende sempre. Anche questa volta.