Dal finto tifoso del Boca al compagno di classe della figlia: le spie di Bielsa
Perché la “Spy Story” degli ultimi giorni è stata solo l’ultima nella storia di Marcelo Bielsa.
“El Loco” Bielsa, sempre lui. Un personaggio pittoresco che sta guidando meravigliosamente il Leeds in Premier League. Mancano tante partite, ma la strada è quella giusta.
Questa settimana si è parlato di Bielsa per un episodio che ha appassionato tutto il mondo: una spy-story. El Loco ha mandato un suo “emissario”a spiare il Derby County di Frank Lampard (partita poi vinta dal Leeds per 2-0).
L’ex centrocampista del Chelsea era su tutte le furie anche dopo la partita, nonostante le scuse e l’ammissione di Bielsa. Ma l’allenatore argentino non è nuovo a storie così, e infatti non ha assolutamente negato di averlo già fatto in passato più volte.
Come quella volta che, quando allenava la nazionale del Cile, vide in un compagno di scuola della figlia Ines la figura perfetta per il suo “piano”. Così assunse Francisco “Paqui” Meneghini che all’epoca aveva solo vent’anni. Il suo compito era semplicemente quello di girare il mondo per raccogliere informazioni per Bielsa e il suo Cile. E Paqui un talento lo era davvero, tanto che oggi a soli 30 anni guida l’Unión La Calera nella seconda divisione cilena.
Oppure come quando un suo collaboratore, Claudio Vivas, si finse tifoso del Boca Juniors per vedere gli allenamenti ai tempi del Newell’s Old Boys: “Mi finsi tifoso del Boca, sì. Sono entrato al museo della Bombonera come tifoso, ho comprato di tutto. Sciarpe, maglie.. Un totale venduto. Ho visto gli allenamenti e ho registrato tutto. Palle inattive, schemi, pressing… sono rimasto tutta la settimana”.
Insomma, Lampard si è (forse giustamente) lamentato. Ma la storia delle “spie” di Bielsa non è una cosa nuova. E, statene certi, non sarà l’ultima.