Ritornare alla vita, ritornare a giocare. Per Alexander Kokorin, la seconda chance è arrivata. "Sì, abbiamo firmato un nuovo contratto con lo Zenit". A confermarlo è l'agente del giocatore, Yuri Padalko, all'uscita dal carcere IK-4 dove si trovava l'attaccante in seguito a quella bruttissima vicenda che lo ha visto condannato insieme a un altro giocatore, Pavel Mamaev, del Krasnodar. 1 anno e 6 mesi per il primo, 1 e 5 per il secondo, per delle risse a Mosca nelle quali sono stati coinvolti.
Kokorin, 28 anni, era già di proprietà del club di San Pietroburgo, ma il suo contratto era scaduto in estate. Era arrivato nel 2016 dalla Dinamo Mosca. Negli scorsi mesi, lui e Mamaev (che per ora ha un contratto fino a dicembre 2019 con il Krasnodar, intenzionato però a rescindere) avevano anche giocato delle partite di calcio in carcere, per tenersi allenati e continuare a coltivare la speranza di una nuova possibilità una volta scontata la pena. Questa possibilità, per Kokorin, è arrivata. E potrebbe essere anche il primo giocatore a disputare una Champions League da ex detenuto. Una piccola soddisfazione, per chi ha subito dichiarato di aver capito di aver sbagliato e di essere ora pronto a gettarsi tutta la vicenda alle spalle.
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