Dybala-Sarri, atto primo
La dieci sulle spalle, il (falso) nove in campo. Falso nueve, anzi: si dice così. Sei un centravanti, ma devi giocare per la squadra, più di una punta classica. Che poi falso nueve è un concetto nella lingua di Paulo Dybala: ce l’ha nel sangue, è quello che gli chiede di fare Sarri, una volta deciso di schierarlo titolare dopo un’estate tormentata dal calciomercato e soli 24’ tra Campionato e Champions League.
Contro il Verona toccava alla Joya: dal nueve reale di Higuain a quello mascherato di Dybala. Cambia tutto in campo. Meglio o peggio? L’analisi spetta a Sarri. Sicuramente, diverso. La squadra di Juric è arrivata a Torino e non si è chiusa: è stata aggressiva, non ha lasciato spazi. Difficile riuscire a segnare, nonostante la differenza tecnica tra le due squadre.
Ci voleva concretezza, Paulo ci ha provato. 88 passaggi, 4 dribbling, 1 calcio d’angolo guadagnato e tanti, tantissimi calci (senza l’angolo) ricevuti. I veronesi temevano la sua rabbia, la voglia di segnare: lo hanno fermato come hanno potuto. Niente gol? Non importa, almeno per i tifosi e per Sarri. Quando esce al 72’ tutto l’Allianz si alza in piedi: lo applaude e intona un coro. Niente di così diverso rispetto a quello che è successo ad agosto a Villar Perosa, quando le possibilità di lasciare Torino erano diverse. O quantomeno in valutazione.
“Ha giocato una buonissima partita”, si è limitato a dire il suo allenatore. Soddisfatto per l’applicazione, forse non per le poche reali occasioni da gol. Ma questo è un problema generale, che Sarri ha rimarcato più volte durante il post partita. La nuova prima volta (da titolare) di Dybala si chiude così. Non oscura il gol al debutto di Ramsey, le statistiche da record di Buffon (con 902 gare è il giocatore italiano con più partite in club, insieme a Maldini; gliene mancano ancora 6 per arrivare a 647 e raggiungere l’ex rossonero con le presenze in Serie A), o la prima proprio di Sarri all’Allianz. Ma nemmeno da queste si fa oscurare.
Oggi c’era anche lui, la Joya. Una dieci sulle spalle che si è voluta tenere strettissima, nonostante tutto quello che è capitato in estate. Riparte dal Verona, per sfidare Higuain. Falso nueve contro nueve: rivalità solo in campo. Con la voglia di tornare a fare gol.
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