Paratici: "Pensiamo che Pirlo possa essere un predestinato"
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Data: 08/08/2020 -

Paratici: "Pensiamo che Pirlo possa essere un predestinato"

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Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, lo Chief Football Officer della Juventus, Fabio Paratici, si è espresso sugli ultimi cambiamenti avvenuti in casa Juve, con Pirlo che ha preso il posto dell'esonerato Sarri: "Le nostre valutazioni le avevamo già fatte tra di noi prima del Lione. Non è una partita che decide il destino di un allenatore. Valutiamo la stagione, non una partita", ha spiegato.

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LA SCELTA DI PIRLO

Andrea Pirlo sostituirà Sarri sulla panchina della Juventus: "La decisione di Pirlo è stata naturale, una decisione juventina: nel senso che è un ragazzo che è stato qui, ha giocato con questa maglia, ed è sempre rimasto in contatto con noi. Inoltre, pensiamo che possa essere un predestinato anche da allenatore, oltre che da calciatore. Andrea, nella sua testa, ha l'intenzione di svolgere questo lavoro come ha fatto quello di calciatore, abbinando qualità e applicazione. Vuole proporre un gioco di un certo tipo, noi abbiamo seguito quello che ci ha detto ed è stato molto convincente nell'esposizione. Detto questo, le persone sono molto più importanti dei professionisti: i professionisti si possono formare, le persone no”.

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Sulla decisione di esonerare Maurizio Sarri: “Non c’è stato un episodio particolare che ci ha fatto prendere questa scelta. Le stagioni sono lunghe, ci sono tanti episodi sulle quali ci siamo basati per fare le giuste valutazioni. Quest'annata è stata lunghissima e complicata in tutti i sensi: nel finale di stagione siamo arrivati a questa conclusione, nonostante abbiamo vinto un altro scudetto”.

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È la seconda volta consecutiva, in due anni, che la Juventus esonera l’allenatore che ha vinto lo Scudetto: “Le considerazioni nascono durante tutta la stagione. La situazione di Allegri era differente: veniva da un percorso di cinque anni pieno di vittorie. Sarri, invece, ha concluso un percorso di annuale, in cui ha vinto anche lui. Le nostre decisioni vanno al di là dell’aspetto sportivo. L’Europa, comunque, non è il nostro parametro per queste scelte”.

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