L’ultima volta che avevamo parlato di lui, raccontavamo della sua prima doppietta in Champions. Oggi è di nuovo da copertina, e non se la leva più di dosso. Alvaro Morata regala gli Ottavi alla Juve di Pirlo (qui le sue parole), che nel gelo dell’Allianz resta ghiacciata da un Ferencvaros sorprendente. Rischiava di perdere; fino a pochi secondi dal 90’ si sarebbe parlato di un pareggio che avrebbe lasciato parecchi punti interrogativi.
Quelli, Pirlo se li porta dietro comunque: perché contro la squadra di Rebrov, la Juve ha faticato così tanto? Ronaldo troppo solo; Dybala ("Non ha fatto benissimo, ma deve crescere e lo aspettiamo") che lo aiuta meno di quel che si poteva pensare; McKennie poco efficace; la difesa troppo imprecisa. Ma poi c’è Alvaro: non un tappeto che nasconde la polvere, ma un leader che Pirlo si è ritrovato tra le mani come sperava. "Non c'è nessun segreto, aveva solo bisogno di continuità", dice l'allenatore. Come voleva (il racconto di mercato).
L'intesa con Ronaldo
Un gol CR7, uno Morata. I due protagonisti di questa Juve che si deve ancora inquadrare bene. All’inizio dell’anno ci si chiedeva come avrebbero lavorato insieme (le statistiche): la risposta la dà il campo. Contro il Cagliari, lo spagnolo regala un assist al portoghese; oggi se la passano di meno (resta un grande invito per Ronaldo, stoppato da Dibusz, che gioca tra alti e bassi), ma segnano.
"L'ho detto, non è cambiato nulla" ha dichiarato lui a Sky. "Sono solo cresciuto, più maturo. E sono molto contento per il gol: la Champions sappiamo che è complicata, e la rete era la cosa che contava". In totale, sono 5 in 4 partite di Champions; tra cui la prima doppietta in carriera nella competizione. Morata è qui, in questa stagione: l’uomo giusto al momento giusto. L’amico a cui si affida Pirlo.