Una delle assenze più importante dell'ultima stagione per la Juventus è stata sicuramente quella di Federico Chiesa, out da gennaio per la rottura del crociato. Chiesa che ha parlato così del ritorno in campo a margien dell'evento di Save The Children.
"Voglio tornare il prima possibile, ma ci sono delle tabelle da rispettare. Stiamo facendo un grandissimo lavoro, al campo sono contornato da grandi professionisti. Ora ho ricominciato a correre, per inizio settembre credo di essere pronto, vediamo se riusciamo a fare qualcosa anche prima. Con Dusan abbiamo già fatto coppia. Mi trovo benissimo in campo con Vlahovic e siamo amici anche fuori. Non vedo l’ora di giocare con lui e di fargli segnare un po' di più".
Juventus, Chiesa: "La 10 sarebbe incredibile"
La stagione che verrà potrà essere ancora più speciale per Chiesa dato che è in lizza per la numero 10 lasciata da Dybala. "La 10 farebbe piacere a chiunque, soprattutto alla Juventus sarebbe ancora più incredibile dato che l’hanno indossata giocatori fantastici. A luglio vedremo". Nonostante la trattativa sia in standby, i tifosi bianconeri sperano ancora nell'arrivo di Di Maria. "È un fuoriclasse, ma sul fronte mercato bisogna parlare con il presidente".
Chiesa spiega anche quel è il segreto per tornare a lottare per lo scudetto. "Quest’anno è stato un campionato avvincente. Ci ha penalizzato la partenza altrimenti ce la saremmo giocata. Il prossimo campionato sarà ancora più difficile con il Milan che ha vinto, l’Inter che ha vinto la Coppa Italia e la Supercoppa e sappiamo che vincere aiuta a vincere. Dobbiamo tornare alla mentalità Juventus e avere anche più cattiveria. Mi auspico per la prossima stagione di arrivare a marzo ed essere competitivi su tutti i fronti".
Un processo che dovrà riniziare anche con la nazionale. "Abbiamo bisogno di giocatori nuovi e di cambiare il sistema italiano. Siamo indietro rispetto alle altre nazioni. Mancini è la persona più adatta per cambiare dato che l’ha già fatto nel 2018. La formazione è importante: quando sono cresciuto io si insegnavano le basi, oggi si pensa a tutt’altro. Ci sono giocatori che per mezz’ora in campo vengono paragonati a Messi, io ho avuto la fortuna di avere le persone giuste al mio fianco".