“Arriverà un attaccante Forte”. Lo Squalo torna a mordere: la Juve Stabia vince e scopre Francesco
L’attaccante classe ’93 realizza il gol vittoria contro il Trapani. Non segnava in B da oltre un anno. Dedica la rete alla compagna in dolce attesa e regala la prima vittoria stagionale alla squadra di Caserta
“Un attaccante arriverà. Non posso dirvi chi, ma fidatevi che è… Forte”. Rewind, salto all’indietro. Le profetiche parole del club manager della Juve Stabia Giovanni Improta a rassicurare i tifosi dopo il ko casalingo contro il Pisa. E quell’indizio di mercato buttato lì, a meno di 24 ore dal gong del calciomercato estivo. La punta a Castellammare in extremis è arrivata. Forte, di cognome e di fatto. Con un soprannome che è tutto un programma: the Shark.
Un mese dopo la profezia, lo Squalo Francesco Forte ha morso. A Trapani, in una gara complicatissima per la Juve Stabia. Déjà-vu dell’acceso confronto in C della scorsa stagione. La squadra di Caserta l’ha ribaltata, da 0-1 a 1-2: merito dell’ex Canotto e di Forte. Stesso copione dell’ultima sfida al Provinciale dello scorso 8 dicembre. Gli attori stavolta sono differenti, anche il teatro è cambiato: adesso è Serie B. La Juve Stabia rischiava di annegare, ma il suo Squalo Forte l’ha salvata.
“Voglio dedicare il gol alla mia compagnia – ha dichiarato Forte dopo la sfida. E alla piccola che nascerà a febbraio”. Doppia gioia, dal calcio alla famiglia. Forte di sacrifici ne ha fatti per sfondare. Dalle giovanili dell’Inter all’ottima stagione in Belgio con il Waasland-Beveren. Lontano da casa per inseguire un sogno. L’ultimo gol in B l’aveva segnato il 13 marzo 2018 contro il Bari con la maglia dello Spezia.
Forgiato nell’Inter Primavera dal maestro Stramaccioni in una rosa tutta estro e qualità: da Livaja a Bessa, passando per Longo e Garritano. La Youth League vinta nel 2012 e 5 gol all’attivo con i nerazzurri. Forte è diventato… forte anche grazie ai consigli di Diego Milito: “Quando sei davanti alla porta, isolati dal mondo – ha raccontanto in un'intervista ai nostri microfoni -. Pensa solo a buttarla dentro”. Glielo ripeteva all’infinito l’argentino e, alla Pinetina, l’attaccante classe ’83 aveva occhi solo per lui. Uno Squalo che studiava da Principe.
Romano, cuore giallorosso e Totti come idolo. Non manca nulla. I colori della Roma non li ha mai indossati, ma l’esordio in prima squadra è arrivato proprio durante una sfida con Totti e De Rossi. Inizio da film. A mandarlo in campo fu un altro romano: Andrea Stramaccioni, allenatore dell’Inter nel 2013, quando all’Olimpico si giocava la semifinale di ritorno di Coppa Italia: “Stramaccioni mi disse che sarei entrato e io avevo i brividi. Quel giorno non lo scorderò mai. Per un romano giocare contro Totti e De Rossi è qualcosa di unico e irripetibile”. Emozioni indimenticabili, come quelle dell’esordio in A ad aprile dello stesso anno. Gavetta e responsabilità, gol e abnegazione. Forte non ha mollato.
La dura gavetta fra C e B, sempre in prestito dall’Inter. Poi nell’estate del 2018 il trasferimento a titolo definitivo in Belgio al Waasland-Beveren (i nerazzurri hanno mantenuto una percentuale sulla futura rivendita). Forte fa le valigie e parte. Senza paura e con i vecchi consigli di Milito stampati ben in mentre: 32 presenze e 8 gol nella scorsa stagione.
Il ds della Juve Stabia Ciro Polito monitorava Forte da tempo. L’occasione per prenderlo in prestito è arrivata in extremis, ma l’ha colta al volo. “Adesso si torna a casa”, aveva scritto Forte su Instagram qualche giorno dopo aver indossato la sua nuova maglia. Sì, perché in Italia è nato e cresciuto. Qui vuole affermarsi. Ci proverà con la Juve Stabia. Alla sua maniera, buttandola dentro. Con la grinta di uno Squalo: Forte, di cognome e di fatto.
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