Joakim Maehle l'Italia l'aveva già conosciuta nel 2019. Era stato il primo palcoscenico internazionale dove si era fatto notare ad alti livelli: Euro Under 21, occasione perfetta per i giovani di farsi vedere, soprattutto per chi viene da nazionali emergenti. Quella partita tra Danimarca e Austria giocata a Udine fu il primo biglietto da visita consegnato dal laterale del Genk al calcio italiano.
MAEHLE-ATALANTA, E' FATTA: I DETTAGLI DELLA TRATTATIVA
Una doppietta pur giocando da terzino, sterzate e sovrapposizioni per dominare la scena nello stadio che poi avrebbe ospitato la finale. Così in fondo non è riuscita ad arrivarci la sua Danimarca, ma poco importa visto che da due anni già vestiva la maglia del Genk, che lo aveva acquistato nel 2017 dall'Aalborg, la squadra che solitamente regala maggiori talenti al calcio belga.
E il Genk a sua volta è la fucina nazionale per ecellenza: Courtois, De Bruyne e Ferreira Carrasco parlando di belgi; Milinkovic Savic, Koulibaly e Leon Bailey tra gli 'stranieri', senza dimenticare tanti altri nomi di calciatori diventati comunque di buon livello. Per esempio Timothy Castagne, l'unico fin qui ad aver fatto il percorso Genk-Bergamo, peraltro in un ruolo analogo.
Perché è proprio per la partenza direzione Leicester del belga che l'Atalanta ha sentito la necessità di scavare nel mercato dei laterali a tutta fascia. Il Genk, una garanzia in fatto di giovani, soprattutto se il profilo è uno di quelli disegnati in maniera impeccabile per il gioco di Gasperini. Maehle ha passo e intensità, ama arrivare sul fondo per crossare ma sa anche farsi trovare sul secondo palo: ha discreti numeri in fatto di assist (8 nelle ultime due stagioni) e soprattutto la prepotenza fisica che gli permette di sfondare quando prende ritmo.
Un fisico che in carriera sembrava essere un po' il suo limite, visto che da giovanissimo gli dicevano che era troppo macchinoso per giocare sulla fascia. E invece lì ha costruito le sue fortune: principalmente a destra, ma eventualmente anche a sinistra, dove è stato provato più volte anche con la stessa nazionale Under 21. Quella che gli ha fatto conoscere l'Italia, nell'antipasto di un viaggio che stavolta durerà molto di più della sola settimana del 2019.