E' un ragazzo di nemmeno vent'anni ed è "rappresentativo di quello che vogliamo fare". Jacopo Da Riva. Un nome da ricordare e poco più di dieci minuti in campo nella partita più importante della storia dell'Atalanta.
L'inno della Champions League, il Da Luz di Lisbona e un'atmosfera europea insolita, senza pubblico, estranea per entrambe le squadre, che però non ha contaminato quel sapore speciale di 'prima volta'.
Da Riva è un centrocampista duttile (all'occorrenza anche trequartista) e un ragazzo umile. Pregi che hanno permesso ad un giovane cresciuto a Montebelluna - e passato per i Giovanissimi del Pordenone - di arrivare all'Atalanta nel 2016 e vincere due scudetti con la Primavera più una Supercoppa di categoria nel giro di due anni.
E dopo la palestra nel settore giovanile della Dea ha iniziato ad andare a scuola da Gasperini. Undici panchine in Serie A nella passata stagione prima dell'esordio in campionato contro l'Inter. Giusto 11 giorni prima di quello in Champions League.
Un manifesto del pensiero futurista dell'Atalanta proiettata al domani, esposto nella serata che poteva concludersi con un'impresa. Jacopo Da Riva incarna ora questa mentalità; tutto merito di quel battesimo nella notte di Lisbona che per lui, come per la Dea, inevitabilmente rappresenta un nuovo inizio.
"Secondo me avrà un grande futuro", l'investitura di Luca Percassi senza troppi giri di parole. Con la maglia di Neymar in mano a fine partita e il nome di Da Riva da sottolineare. "Noi ne siamo orgogliosi, pensiamo di avere 6/7 ragazzi dal potenziale davvero importante. Prima matureranno e prima potranno dare una mano a questo gruppo che è già cresciuto tanto".
Consapevolezza e certezze del piano-Atalanta che passa anche dalla promozione dei suoi giovani. Anche per dire 'prego' ai ringraziamenti dei Domenech filo-parigini che per i tre minuti in cui si è consumata la rimonta del PSG hanno lanciato stoccate a Gasp per le sostituzioni nel finale di gara. Tra quelle c'è (soprattutto) quella di Da Riva, per un esordio indimenticabile e coraggioso che ha reso anche lui parte del gruppo Atalanta nella notte in cui si è giocata gara più importante della storia della Dea.