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Data: 25/03/2021 -

La favola delle Comore: per la prima volta qualificate in Coppa d’Africa

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È il sogno di un popolo di poco più di 700.000 abitanti che vive in un gruppo di isole dell’Oceano Indiano, tra il Madagascar e le coste africane. Le Comore sono indipendenti dalle colonie francesi dal 1975, e la rispettiva nazionale di calcio è stata riconosciuta dalla FIFA solo dal 2005. Nel 2007 giocavano la prima partita ufficiale (contro il Madagascar) e nel 2016 arrivava la prima vittoria, contro il Botswana (1-0). Oggi invece è stato tagliato un traguardo di tutto un altro valore: grazie allo 0-0 ottenuto contro il Togo nell’ultima partita del Girone G, le Isole Comore hanno ottenuto un primo storico accesso alla prossima Coppa d’Africa che si terrà nel gennaio 2022 in Camerun. Un sogno impensabile fino a qualche anno fa, e che adesso è diventato realtà.

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TRA SVINCOLATI E … VECCHIE “CONOSCENZE”

Quella delle Isole Comore è una rosa dal valore complessivo che supera di poco i dieci milioni di euro (dati Transfermarkt), ed è composta da calciatori che giocano in Europa. Prevalentemente in Francia - dove è forte il legame a causa delle grandi migrazioni degli scorsi decenni (soprattutto nella zona di Marsiglia) - ma anche in Belgio, Inghilterra, Svizzera e Serbia per citarne alcune. Quasi tutti però militano in serie inferiori, o addirittura sono senza contratto. Il portiere ad esempio è Ali Ahamada, 29enne ex Tolosa (134 partite in Ligue 1), adesso … svincolato. La stella invece è El Fardou Ben Nabouhane, ala destra della Stella Rossa che si diverte contro le italiane: nel 2018 segnò al Napoli nei gironi di Champions League, mentre poche settimane fa si è regalato il lusso di segnare un gol anche a San Siro, nel sedicesimo di ritorno di Europa League finito 1-1.

Altro giocatore di un livello superiore ai compagni è Fouad Bachirou, di proprietà del Nottingham Forest (Championship), che può vantare 21 presenze in Europa League tra Östersunds e Malmö. Uomini di esperienza sono invece Rafidine Abdullah e Kassim Abdallah (quest’ultimo spesso capitano), entrambi con un passato nell’Olympique Marsiglia, e entrambi con presenze in Europa League con la maglia dell’OM. Rafidine oggi gioca in seconda divisione svizzera, e Kassim nell’Athletico Marseille, la seconda squadra di Marsiglia che milita in quinta divisione (e che quindi non gioca in campionato dalla scorsa primavera, a causa dello stop ai campionati dilettantistici imposto dal governo francese).

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L'ALLENATORE

Il CT delle Comore è Amir Abdou, 48enne nato a Marsiglia, che svolge doppia funzione: dallo scorso novembre infatti è diventato allenatore anche dell’FC Nouadhibou, club della Mauritania, distante 7.000 km dalla sua nazione: “È un grande impegno per me. I giorni e le notti sono corti, perché sono sempre a lavoro”. Il rapporto con le Comore invece è iniziato nel 2013. Prima di allora aveva allenato solo squadre regionali del Sud della Francia: “Credevo fosse uno scherzo quando mi contattarono”. Invece era tutto vero. 

E il buongiorno si era visto dal mattino: “Quando arrivai presi in mano una squadra che non disputava una partita ufficiale da due anni, disse in un’intervista rilasciata a Goal. Prima partita: contro il Burkina Faso finalista di Coppa d’Africa l’anno precedente. Noi eravamo 198° nel ranking FIFA (ora occupano il 130° posto, ndr). Già mesi prima della partita passavo le notti in bianco pensando alla composizione della squadra e dello staff tecnico. Alla fine ce la cavammo con un 1-1”. Oggi il gruppo è cresciuto anche grazie al proprio condottiero in panchina. E con lui disputerà la Coppa d’Africa in Camerun per la prima volta nella storia.

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A proposito di Camerun: si tratta di un posto in cui i comoriani hanno un conto in sospeso. Nel 2019 infatti la prima qualificazione alla Coppa d’Africa sfumò proprio nel paese dei Leoni Indomabili. Alle Comore serviva una vittoria nell’ultima partita valida per la qualificazione, ma contro il Camerun arrivò una sonora sconfitta (3-0). Nello spogliatoio prima della partita il capitano Kassim Abdallah aveva provato a caricare i suoi compagni: “Se vinciamo sapete cosa succede? Daremo modo al nostro paese di essere finalmente conosciuto nel mondo”. Quella sera non andò bene. A fine partita il tono era diverso: “Potevamo cambiare la nostra vita e la storia della nostra nazione. E invece...”. Adesso quell’augurio è già diventato realtà. Le Isole Comore parteciperanno alla prossima Coppa d’Africa. È la favola di una nazionale non ancora maggiorenne, che ha già iniziato a scrivere la storia.

Tags: Nazionali



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