Romelu Lukaku, è stato l'acquisto più caro della storia dell'Inter. Arrivato a Milano questa estate, voluto fortemente da Antonio Conte, l'ex Manchester United ha avuto un ottimo impatto con il calcio italiano e con i nerazzurri. Finora in stagione ha disputato 26 partite mettendo a segno 18 reti complessive. Una vera e propria rinascita per il belga, dopo l'ultima stagione non proprio positiva con la maglia dei Red Devils. Il calciatore ha parlato in una lunga intervista a Sky Sports UK, di cui proponiamo un estratto: "Dovevo riscoprire me stesso. L'anno scorso non è stato facile per me da un punto di vista professionale. Non giocavo bene. Sono arrivato alla conclusione che era arrivato il momento giusto per lasciare il Manchester United. Presi questa decisione a marzo e lo comunicai subito al manager. Non giocavo spesso e quando entravo in campo non riuscivo a esprimermi ai miei livelli. Separarsi è stata la decisione giusta per tutti".
Sul suo percorso all'Inter: "I tifosi sono incredibili, c'è tanto entusiasmo attorno alla squadra. Noi però siamo estremamente concentrati sul lavoro. L'allenatore ci sta sempre addosso, ci fa lavorare al massimo e questo è un bene per tutto il gruppo. In Italia è diverso dall'Inghilterra. Si fa un lavoro fisico a cui non ero abituato. Si dice che la Premier League sia il campionato più duro, ma sono convinto che nessuno si allena duramente come noi".
L'impatto, infatti, non è stato dei più semplici: "Ricordo che nelle prime due settimane di lavoro dicevo al mio agente di soffrire molto gli allenamenti, poichè non avevo mai fatto questo tipo di lavoro. Conte però era sempre vicino a me a incoraggiarmi. Spesso gli allenatori in queste situazioni ti prendondono in giro, lui no. E' speciale. Ti invoglia sempre a fare di più, ad andare oltre. Nessuno di noi molla perchè e Conte a darci l'energia necessaria. Abbiamo grande intensità, siamo la squadra che corre di più e creamo tante occasioni. Ci crediamo sempre e questo è merito del nostro allenatore. Grazie a lui mi sono reso conto di poter tirare fuori tutto il mio potenziale".
Ancora su Conte: "Lui ti parla sempre apertamente. Dice sempre le cose come stanno sia in bene che in male. Non è una persona che vuoi deludere facilmente. Ricordo dopo la partita di Champions con lo Slavia Praga dove ho giocato davvero male, mi disse che avevo fatto schifo e che la prossima volta mi avrebbe tolto dopo 5 minuti. Non mi era mai successa una cosa del genere in carriera. Qualche giorno dopo abbiamo avuto il derby e ho giocato una delle mie migliori gare della stagione. Ha rafforzato la fiducia in me stesso e la mia consapevolezza. Lui lo fa con tutti. Non importa chi sei. Se ti alleni bene, lavori duramente giochi. Se non lo fai non giochi. E' uno dei migliori allenatori mai avuti in carriera".