Lukaku, dalla sconfitta Mondiale all'Inter: "Ora sono in missione"
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Data: 02/05/2020 -

Lukaku, dalla sconfitta Mondiale all'Inter: "Ora sono in missione"

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Romelu Lukaku si è preso l'Inter e tutti i tifosi nerazzurri, non è stato facile, soprattutto all'inizio, convivere con il paragone dell'ex numero nove e capitano, Mauro Icardi. Con il passare del tempo il "gigante buono" ha convinto grazie ai suoi 23 gol in 35 partite stagionali.

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Dal Mondiale alla "missione Inter"

Lukaku è venuto in Italia con le idee chiare, vuole vincere con l'Inter, convertendo il dolore della sconfitta nel Mondiale russo in energia positiva: "Ero un po' euforico dopo quel torneo. Siamo arrivati alle semifinali e parliamo di un piccolo Paese di soli 11 milioni di abitanti. Il dolore è arrivato un mese dopo quando ho rivisto tutti i video del Mondiale. Quello è stato difficile, perché pensi che ci sei arrivato davvero vicino. E questa cosa mi ha colpito soltanto dopo. Quando mi sono trasferito all'Inter avevo dentro tutta questa energia che intanto era cresciuta. Ed ero un uomo in missione".

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La sua mentalità vincente ha radici lontane

La mentalità vincente per un campione è tutto, Lukaku l'ha appresa appena approdato al Chelsea da giocatori che hanno fatto la storia: “È accaduto tutto in fretta. Avevo solo 18 anni, avevo appena finito le superiori, mi ero diplomato e di colpo ero già nel treno per Londra. Lì conobbi Didier (Drogba ndr), stava facendo fisioterapia. Mi disse subito che dovevo mostrargli il carattere Blue. Da quel giorno cominciammo a parlare ogni giorno per almeno un'ora, prima dell'allenamento, dopo l'allenamento... Lui, Anelka e ogni altro giocatore in quello spogliatoio mi hanno mostrato ciò che serve per diventare la persona che sono oggi. Non era tanto l'allenatore, quanto i giocatori: avevano la mentalità che faceva dire loro "andiamo a vincere". È stata un'ottima esperienza, ho visto come hanno vinto la Champions e la FA Cup e questo mi è servito fino ad oggi".

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