C’era una volta l’Alcorconazo, l’impresa dell’Alcorcón capace di eliminare il Real Madrid dalla Copa del Rey. È il riferimento principale per tutte le piccole che provano a fare il miracolo quando chiamate a sfidare le grandi del Paese. Un po’ come è successo all’Ibiza, capace di illudersi di essere un nuovo Alcorcón, stavolta con il Barcellona. Prima Copa del decennio come in quel 2009/10, stesso turno, ma esito differente.
Tutto interrotto da Griezmann, un campione che forse nella Isla non si aspettavano neanche di poter vedere, e che invece ha interrotto il sogno più grande della storia del club: quasi un’ora in vantaggio contro il Barça di Setién, prima che Grizou riportasse tutto alla normalità scacciando i fantasmi di un alcorconazo in salsa blaugrana. Al 72’ il pareggio, al 90’ il gol del sorpasso, per spegnere definitivamente il sogno dell’Ibiza, in una Copa fin qui crudele con le piccole. Il Cacereño è uscito con l’Eibar per un autogol all’ultimo, l’Andorra addirittura ai rigori col Leganés dopo aver fallito quello della vittoria.
Ma per l’Ibiza è comunque storia: il calcio sembrava dimenticato, scavalcato da discoteche e turismo estivo. E invece con l’arrivo dell’imprenditore valenciano Amedeo Salvo è tutto cambiato: dagli acquisti di Borriello, Armenteros e Gianluca Simeone (figlio del Cholo e fratello di Giovanni), fino al sogno di poter eliminare il Barcellona. Un sogno infranto da un secondo tempo in cui tutto progressivamente è tornato verso la normalità, che ha sì negato al nuovo format della Copa di avere il suo alcorconazo, ma che ha fatto capire che Ibiza anche il calcio può far festa.