"Ho temuto di non ripartire quando la Francia ha annunciato la chiusura della stagione. È uno dei cinque principali campionati europei e aveva detto stop. Grazie all'UEFA e alle altre federazioni siamo andati avanti con prudenza e ne siamo venuti fuori tutti insieme, stando attenti alla tutela della salute". Gabriele Gravina, presidente della FIGC, non ha nascosto la paura di non riprendere la stagione, nell’intervista rilasciata a Rai Radio 1 durante il programma Radio Anch’io Sport.
Gravina: "I numeri ci danno ragione, quarantena eccessiva"
Gravina ha quindi difeso l’operato di Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport: "La sua prudenza è sembrata eccessiva a molti ma ci ha consentito di riprendere nel momento giusto. Malagò l'ho visto troppo preoccupato, forse ha pensato che fossimo l'unica federazione a ripartire. Voglio ringraziare anche il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino".
Quarantena, come cambia la norma
Il presidente ha quindi parlato del fondo istituito dalla Federazione per aiutare i club: "Mi dispiace che si voglia strumentalizzare, noi abbiamo messo a disposizione 23,5 milioni che non dovranno essere restituiti, a differenza dei 500 milioni che invece la Liga ha dato ai club e che dovranno essere resi in cinque anni". Più in generale "serve una riforma culturale, di sistema, e non può essere più rinviata".