L'erede di Shevchenko? Il nuovo Ronaldo? Non proprio. Al solo nome di Ricardo Oliveira e Gabriel Barbosa, i tifosi di Milan e Inter saltano dalla sedia. Fiaschi clamorosi, a Milano. Ma in patria, i due attaccanti, si sono presi una piccola rivincita. Dominando la classifica marcatori del Brasileirão che si è concluso domenica: Gabigol primo con 18 reti, Oliveira secondo con 13.
Uno strano destino, per i due ex compagni di squadra (al Santos tra 2015 e 2016) divisi da ben sedici anni di età. L'exploit di Gabigol, classe 1996, poteva essere pronosticabile: il campione olimpico in patria ha sempre fatto faville e non potevano bastare le infelici parentesi tra Inter e Benfica per rovinarlo (ma che brutta bestia la saudade, eh?). Solo una maglia, quella del Santos, con cui nel 2018 ha esultato per 24 volte in tutte le competizioni. Di nuovo re, nel suo Brasile.
Oliveira però di anni ne ha trentotto. Alla sua prima stagione all'Atletico Mineiro, 19 gol e una decina di assist, da vero leader dello spogliatoio. Una seconda giovinezza decisiva per il sesto posto finale dei suoi. Il Prêmio Brasileirão non è arrivato, ma Ricardo ha dominato i due scontri diretti con Gabigol: ben quattro reti per l'ex rossonero, contro le 'sole' due dell'ex nerazzurro. Prestazioni da dominatori assoluti.
Chi se lo sarebbe mai aspettato, dalle parti di San Siro. Oliveira vi era arrivato nel 2006, per 17 milioni (che non sono gli stessi di oggi) e con la pesante eredità del dopo Sheva da sostenere: del Milan che vincerà la Champions a fine stagione, il brasiliano (5 gol in 37 presenze) sarà ricordato per essere il flop indiscusso.
Dieci anni dopo è la volta di Gabigol, sponda Pinetina: l'Inter lo ha pagato 30 milioni, lui lascia dopo appena 9 partite e un gol. Il suo cartellino però lo detengono ancora i nerazzurri. "A gennaio tornerò all'Inter, poi si vedrà", ha dichiarato in queste ore l'attaccante. Intanto, quello che sono stati capaci di fare in Brasile lui e Oliveira, l'hanno visto tutti.