“Vi chiedo scusa per il look, anche io come Mattarella non posso andare dal barbiere”. Inizia con una battuta la sua intervista per Sky Sport Manolo Gabbiadini, il secondo giocatore della Serie A a contrarre il coronavirus.
Qualche linea di febbre, poi il tampone e l’esito positivo. L’ex attaccante del Napoli racconta i sintomi avuti nei giorni scorsi. “La mia malattia è stata leggera, ho avuto la febbre per un giorno e una brutta tossa per cinque/sei giorni – racconta il numero 23 blucerchiato - . Sono stato sempre a casa, in contatto quotidiano con i medici. Ora sono tornato negativo, ma, come da prassi, devo aspettare altre 24 ore per effettuare il secondo tampone e avere la certezza di aver battuto il virus”.
Due giorni fa il messaggio sui social per Bergamo, la sua città, quella in cui vivono i suoi genitori, profondamente colpita dal Covid-19. “Questa tragedia mi ha colpito profondamente, come penso abbia colpito tutto il resto del mondo. Ero a casa e stavo pensando ai miei genitori che si trovano in casa da un mese. Ho pensato che era giusto fare qualcosa, dal momento che noi calciatori abbiamo molta visibilità”.
La notizia della positività, annunciata dalla Sampdoria, ha stretto il mondo del calcio attorno a Gabbiadini, con centinaia di messaggi di supporto indirizzati all’attaccante doriano. “Solo su Whatsapp ho superato i 300 messaggi, ho impiegato più di una settimana per rispondere a tutti. Mi hanno colpito tutti i messaggi, perché sono una testimonianza di affetto. In particolare mi hanno fatto piacere quelli dei miei ex allenatori, con i quali non mi sento spesso”.
Un ritorno graduale alla normalità, con allenamenti quotidiani svolti all’interno delle mura domestiche come il resto dei suoi colleghi. “Mi sto allenando con continuità da due settimane, i preparatori ogni sera ci mandano il programma da svolgere il giorno seguente. Ho provato a svolgere qualche allenamento la seconda settimana di quarantena ma non mi sentivo in gran forma, quindi ho cercato di evitare”.
Un occhio al passato, precisamente ai due derby della Lanterna vinti grazie ai suoi gol. “Ho segnato in due derby di Genova, entrambi vinti per 1-0. È stata un’emozione fortissima, segnare sotto la Gradinata Sud è davvero speciale”.
In chiusura un appello a tutto il popolo italiano, chiamato a raccolta per aiutare, come fatto dai lui e i suoi compagni, gli ospedali italiani. “Come squadra ci siamo mossi per dare un aiuto all’ospedale San Martino di Genova. Invito tutti gli italiani a fare il possibile per aiutare gli ospedali, che ne hanno molto bisogno in questo momento”.