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Frosinone, sostenibilità e giovani: la genesi della squadra rivelazione della A

Le idee di Angelozzi e dei collaboratori, lo scouting e la programmazione: tutto sulla squadra, costruita con meno di 1 mln, che sta stupendo in Serie A

 

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Piero Doronzo – Credits foto: Frosinone Calcio

 

Al “dietro le quinte” va abbinato l’ottimo lavoro di chi è in prima linea: Eusebio Di Francesco e il suo staff. Alla base della scelta, come dichiarato più volte da Angelozzi, c’è l’aspetto umano: le loro strade si erano incrociate già diverse volte, sia da direttore-giocatore che da direttore-allenatore. L’ultima esperienza insieme ha portato il Sassuolo a vivere una favola, con la prima qualificazione nella storia a una competizione europea. Ora a Frosinone – con l’età media per partita più bassa del campionato (24.2 anni, dati Transfermarkt) – l’obiettivo dichiarato è la salvezza e guai a fare voli pindarici, ma chissà che la storia non possa ripetersi…

I colpi del mercato: da Ibrahimovic a Cuni

Dallo studio nascono le intuizioni, che spesso portano a veri e propri affari: è il caso di Marvin Cuni, attaccante classe 2001 arrivato dal Bayern Monaco a titolo gratuito. Solo qualche bonus ai bavaresi, che hanno mantenuto il 15% sulla futura rivendita del ragazzo. Oppure l’operazione che ha portato Boloca al Sassuolo: 5 milioni cash entrati nelle casse giallazzurre più i cartellini di Harroui e Marchizza. Per finire poi con Arijon Ibrahimovic: primo 2005 a segnare in Serie A, 18 anni ancora da compiere ma già 2 gol e 1 assist in 7 presenze stagionali. Anche lui è arrivato dal Bayern Monaco e può serenamente essere inserito tra i capolavori realizzati da Angelozzi in Ciociaria. Il perché è presto detto: prestito (costato 100 mila euro) con diritto di riscatto – che ovviamente verrà esercitato – fissato a 3,5 milioni. I tedeschi però hanno mantenuto la recompra sul ragazzo e il prezzo è già stabilito: 11 milioni nell’estate 2024, 14 nell’estate 2025. Comunque vada sarà un successo.

 

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Per Ibra, tra l’altro, Angelozzi ha potuto contare su un’aiutante davvero speciale: “C’è voluto tanto coraggio e un gran lavoro di scouting per chiudere questa operazione. Ma l’arma in più è stata mia moglie. È tedesca, l’ho fatta parlare con i genitori di Arijon per spiegare cosa avrebbero trovato qui da noi. Li abbiamo fatti venire per conoscere l’ambiente e si sono convinti”.

Senza poi contare gli altri “baby fenomeni” prelevati dalle big europee in prestito secco: troppo semplice fare il nome di Soulé, Barrenechea e Reinier, ceduti rispettivamente da Juventus e Real Madrid. Da Torino è arrivato Kaio Jorge, che – dopo un inizio un po’ a rilento – ora è diventato un protagonista della squadra Di Francesco, riuscendo anche a trovare il suo primo gol in Serie A.