Se la Cremonese si sta godendo la Serie A dopo 26 anni è anche merito delle prestazioni del suo terzino, Emanuele Valeri, uno dei pochi rimasti tiolari dopo aver lasciato la B. Quantità sulla fascia sinistra e qualità quando si trova davanti alla porta avversaria. Sì, perché Ema il vizio del gol l’ha sempre avuto: dalla punizione messa a segno “alla Roberto Carlos” (suo stesso ruolo) contro il Cosenza la scorsa stagione fino alla prima rete nel massimo campionato italiano contro l'Atalanta.
L'anno scorso ai microfoni di gianlucadimarzio.com ci raccontava questo: "Spero di fare tanti gol, non solo di eguagliare il mio record di reti personale in B”. E cosi è stato: protagonista della storica promozione con 3 reti, ha finalmente trovato la gioia anche in Serie A: un obiettivo lungo una vita.
La passione per la Lazio
A soli due anni papà Massimiliano l’ha portato per la prima volta a vedere la Lazio allo stadio. Lui e i nonni Roberto e Algenere (di cui si è tatuato l’iniziale sul collo) gli hanno trasmesso l’amore per i biancocelesti. Una passione viscerale, visto che poi è rimasto a tifare in curva fino a quando è dovuto andare via di casa per giocare al Rieti.
La Serie D, il Lecce e il Cesena
Prima però i primi calci nella sua squadra del cuore, la Lazio, insieme a Frattesi e Scamcca. Scartato poi dai biancocelesti, un anno tra Urbetevere (allievi Elité regionali) e l’Atletico Viscovio in Eccellenza con cui si è salvato alla penultima giornata: “É stato il mio primo torneo con i grandi. Un osservatore del Rieti mi vide e mi prese l’anno dopo”. Gioca subito titolare in Serie D, categoria che poi tornerà importante nel suo cammino, vincendo anche i playoff nel 2016/17. Non male per essere la sua prima esperienza. E infatti il Lecce, all’epoca in C, piomba su di lui: “Mi hanno voluto fortemente e credevano in me anche se poi non è andata come speravamo. Ho fatto poche presenze, ero giovane e c’erano già tanti giocatori esperti maglia per vincere quell’anno. Lecce mi è rimasta comunque tanto dentro perché è stato il mio primo campionato tra i professionisti”.
La fiducia di Bisoli e quella coincidenza...
E quando i compagni sono saliti in B, lui è ripartito dalla D, con il Cesena. “Non ho vissuto male questa cosa di scendere di categoria, anzi. Sono stato in una grande piazza facendo due anni bellissimi”. Ormai Emanuele era diventato un veterano della categoria: altro campionato da protagonista e promozione. E stavolta in Serie C ci gioca, guadagnandosi le attenzioni di Pierpaolo Bisoli, che l’anno dopo sarà proprio niente di meno che sulla panchina della Cremonese: “Mi ha voluto con lui. Mi ricordo l’esordio con il Cittadella: mi chiamò dalla panchina, io ero in tribuna perché i panchinari stavano lì durante quel periodo con il Covid. Non feci nemmeno riscaldamento ed entrai subito”. La sua avventura in Serie B è cominciata così ed è continuata con uno strano scherzo del destino: alla prima di campionato, ad agosto 2021, segna proprio contro il suo Lecce e se ancor oggi andate vedere gli highlights di quella partita, non riuscirete mai a capire cosa possa essere passato per la testa di Emanuele in quell’istante.
L’ultimo gradino, la Serie A, è arrivato a 23 anni: sia Bisoli che Pecchia ci avevano “lavorato” ed erano convinti che anche Emanuele potessere essere pronto a fare il salto. Il tempo gli ha dato ragione. Anche Alvini gli ha dato subito fiducia e l'esordio è arrivato proprio allo stadio Olimpico (seconda coicidenza), la sua "culla" quando era bambino. Chissà se avrebbe mai immaginato che da lì a poco sarebbe arrivato anche il primo gol. Forse non è un caso.