Dopo la sfida dello scorso 6 luglio ecco un’altra Italia-Spagna. Un’altra semifinale, ma stavolta di Nations League. Quella che ormai è diventata un classico nelle sfide tra Nazionali, però, è stata anche il simbolo di uno dei periodo più bui della storia azzurra: dalla vittoria del Mondiale del 2006 fino a Euro2020(1) gli spagnoli sono sempre tati la nostra nemesi. i loro successi e quel maledetto e bellissimo tiki-taka sono corrisposti ad alcuni dei più grandi fallimenti azzurri. In 15 anni li abbiamo superati solo 3 volte contro di loro. Oltre alla più recente di quest’estate, una vittoria che gli italiani ricordano con piacere è quella di Euro2016.
L’Italia di Conte
Una parentesi felice, non scontata, aperta da Antonio Conte e chiusa con la sfortunata lotteria dei rigori contro la Germania. Una squadra partita con tutti gli sfavori del pronostico, ma che con cuore e coraggio è riuscita a superare quelli che sembravano giganti sulla carta. Il campo ha parlato diversamente e tra i protagonisti di quel gruppo c’era anche Éder. Oggi attaccante del San Paolo, l’ex Sampdoria e Inter aveva permesso agli Azzurri di qualificarsi agli ottavi già alla seconda del girone grazie ad un bellissimo gol contro la Svezia: “Subito dopo la partita sapevamo che avremmo dovuto affrontare la Spagna. Il giorno seguente Conte ci disse che sul piano della concentrazione non potevamo sbagliare nulla ma che per il modo in cui giocavamo potevamo metterli in difficoltà”
I dettagli e quel quasi gol contro De Gea
Éder, ai microfoni di gianlucadimarzio.com, ha raccontato come quell’Italia, grazie soprattutto al proprio CT, avesse acquisito la consapevolezza di poter combattere alla pari con i detentori del trofeo: “Conte è uno così, gli piace preparare tutto nei dettagli, come dovevamo andare a prenderli e come dovevamo giocare la partita. Lui era convinto che potessimo fare male alla Spagna con il modo di gioco che avevamo e così è andata. Il primo gol viene da una mia punizione, non studiata in allenamento ma a me piace tirare sul palo del portiere, per De Gea è stato difficile bloccare la palla e Chiellini è stato bravo a buttarla dentro”
“Lo stesso De Gea mi aveva bloccato un tiro che avrebbe chiuso la partita. Quell’uscita sì che l’avevamo preparata molto in allenamento: sono partito quasi da centrocampo dopo uno scambio con Pellé e a tu per tu con il portiere non è andata come volevo. Conte, per come vive la partita, si era arrabbiato sul momento ma dopo il secondo gol si è tranquillizzato”.
2-0 e qualificazione ai quarti: “Quella Spagna molto diversa da quella di oggi. C’erano Sergio Ramos, Piqué e tanti altri giocatori che hanno fatto la storia del caclio spagnolo. Al fischio finale ho scambiato la maglia con Iniesta. Era una squadra veramente forte, oggi ci sono tanti giovani, è una Spagna nuova”.
“Anche in Brasile hanno amato l’Italia quest’estate”
Anche gli Azzurri non sono più gli stessi, Mancini è riuscito a dare un volto nuovo ad una Nazionale che si era spenta, arrivando a toccare i cuori degli appassionati di calcio in tutto il mondo: “Per battere la Spagna serve solo una parola: coraggio. La squadra di Mancini ne ha molto e ce l’ha fatto già vedere agli Europei, facendoci anche divertire. Anche qui in Brasile parlavano tutti del modo di giocare dell’Italia, mi ricordo subito dopo la prima partita tutti mi dicevano che era bellissimo vedere giocare l’Italia”.
Infine, un pronostico secco per stasera: “Secondo me vinciamo ancora. Faccio sempre il tifo per tutti. Leo Bonucci l’ho sentito prima e dopo l’Europeo. Sono sicuro che vincerà l’Italia”