Il derby di Torino nel ristorante dei calciatori: “Bonucci e Belotti, quell’incontro che cambia tutto”
Intervista a Ruggero e Diego Bravo, proprietari della trattoria preferita dei giocatori di Torino e Juventus: “Pirlo l’ospite che non ti aspetti, Benassi il più pazzo. Bonucci e Belotti: qui Lorenzo scoprì la passione per il Gallo”. E Cristiano Ronaldo…
Il derby di Torino?
Si fa (anche) a tavola. E c’è un posto in città dove spesso si
incontrano i giocatori di
Toro e Juve. Una trattoria piccola, lontana
dal centro, dove la rivalità è (qualche volta) messa da parte. La
ricordate la foto di
Belotti mentre tiene in braccio il figlio di
Bonucci, Lorenzo, che mostra un sorriso largo così? La ricordate la
foto in cui
Morata mangiava il dolce con scritto “Adios Amigo”,
pochi giorni prima di lasciare definitivamente Torino? E quella
proprio di Bonucci alla vigilia del suo passaggio al Milan? Ecco, è
tutto avvenuto lì: dai
Fratelli Bravo. “Ma chiediamo sempre
l’autorizzazione prima di pubblicarle
” dicono Ruggero e Diego, i
proprietari di uno dei ristoranti preferiti dai calciatori granata e
bianconeri. C’è una parete intera di maglie a dimostrarlo (basta scorrere la gallery in alto), ma ci sono soprattutto i ricordi e gli episodi: un vissuto che soltanto loro, i protagonisti, possono conoscere.
Uno, Diego, è
cuoco; l’altro, Ruggero, si occupa della sala. Entrambi sono
juventini dalla nascita: “
E lo diciamo sempre anche ai giocatori
del Toro. Cosa ci rispondono? Gufano
” raccontano divertiti a
Gianlucadimarzio.com. Uno degli episodi più belli fu proprio
quell’incontro di Lorenzo Bonucci con il suo idolo, Belotti. Era la
settimana dopo i festeggiamenti dello scudetto della Juve nel 2017.
Solo la domenica prima in mondovisione si era visto il piccolo figlio
del difensore in lacrime all’ “
Allianz Stadium” mentre vestiva
la maglia di
Pjanic. Al ristorante, invece, era raggiante. “Erano
venuti a mangiare insieme e Leo
(così chiamano il loro amico
Leonardo, ndr)
aveva voluto fare una sorpresa a Lorenzetto. Lui è
del Toro per un paio di motivi: i compagni di scuola lo
punzecchiavano perché figlio di un giocatore juventino e poi pure il
suo migliore amico è granata
”. Adesso gioca nella Scuola Calcio del Torino e quando segna fa il gesto del Gallo: una passione che
nasce da lontano.
“BENASSI E L’ACETO
SUGLI AGNOLOTTI. PIRLO IL RE DELLA FESTA”
Gli aneddoti sono
tanti, in qualche caso sorprendono. “Siamo
amici con molti di loro e sono tutti simpatici. Chi ride di più? I
giocatori del Toro”. Ne vengono tanti, quasi ogni settimana.
Dai già citati Belotti e Bonucci, a Chiellini (“Chiello, un
grande: ma mangia sempre le stesse cose”) e Baselli, ma anche
Perin, Falque, Dybala, De Silvestri, Marchisio, Sturaro, Benassi,
Molinaro. Tutti giocatori o ex giocatori di Juventus e Torino che quando
hanno l’occasione si ritrovano lì a cena. “I piatti più
richiesti sono sempre due: battuta di carne al tartufo e vitello
tonnato”, ma c’è chi fa anche delle ordinazioni più strane.
“Benassi, per
esempio, ha chiesto l’aceto balsamico dovunque, anche sugli
agnolotti (i ravioli torinesi, ndr)” da buon modenese. Sul muro del
ristorante campeggia una maglia della Fiorentina autografata dal
giocatore: “Marco è simpaticissimo, è rimasto un bambinone. È
una persona genuina”. Sembra pacato in campo, non lo è a tavola.
Come Pirlo: “Non te lo aspetteresti mai, invece a cena è uomo
immagine: chiacchiera, fa battute, sa sempre cosa dire. Lo è anche
Marchisio, quando in serata”.
“BELOTTI-SPINAZZOLA
E GLI AUTOGRAFI A RAFFICA. CON MIHAJLOVIC UN GRANDE COMPLEANNO”
“Sono tutti
ragazzi, in fin dei conti: nessuno ha mai avuto un atteggiamento
negativo”. Né con i proprietari, né soprattutto con i clienti.
“Una volta Belotti e Spinazzola erano venuti a cena insieme,
vennero presi d’assalto”. Una, due, dieci foto. Tante, forse
troppe. “Avevo visto qualche segno di insofferenza” racconta
Ruggero, “era normale: volevano godersi la serata. Ma sono andato
lì e scherzando ho detto: ‘Con gli stipendi che prendete dovreste
farne ancora di più!’. Belotti e Spinazzola mi guardano e dicono:
‘Hai ragione, andremo direttamente a casa loro’. Qualche risata,
e poi altre foto con altri ammiratori”. Problema risolto.
Ok i giocatori, ma
gli allenatori? “Qualche volta abbiamo dovuto rimbalzare Allegri”
dicono. Sì, rimbalzare. Incredibile ma vero: “Purtroppo non c’era
posto…”. Ancora Mazzarri non si è visto, mentre il suo
predecessore al Torino, Mihajlovic, ha festeggiato lì il suo
quarantottesimo compleanno: “Un grande, davvero alla mano. Ha un
aspetto burbero in campo, a tavola invece ha tutto un altro
atteggiamento: gentile, sempre con la battuta pronta”. Diverso
anche da chi è stato prima di Allegri, Conte: “Era molto più
riservato”. Ma con orgoglio proprio all’ingresso del ristorante
si trova un pallone autografato dall’ex ct: “Siete i numeri 1”,
la dedica.
ASPETTANDO CR7…
E a proposito di
dediche, tra le tante maglie esposte, due sono quelle che li
inorgogliscono di più. “Vi ricorderò per sempre, #finoallafine”,
scrive Marchisio. “Le distanze separano, le amicizie uniscono” è
invece quanto ha firmato Bonucci. Sulla maglia del Milan. “L’abbiamo
visto più l’anno scorso che in tutti quelli precedenti” dicono
scherzando. “Siamo amici, però non ci ha detto che sarebbe
tornato”, la piccola tirata d’orecchi. E adesso aspettano ancora
qualcuno. Lui: Cristiano Ronaldo. “Anche se il locale è piccolo,
posto per lui ci sarà sempre”. Poco prima del suo arrivo,
scattarono una foto abbracciando una poltrona vuota: un modo
simpatico per accogliere Cr7 a Torino. Ora sperano che diventi l’uomo
del derby. Per punzecchiare i giocatori del Toro a tavola. Come
sempre.