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Dellavalle, il Toro nel sangue e la “25” di Glik: chi è il difensore lanciato da Juric

La gavetta, la bocciatura di Juric nel 2022, la fascia da capitano in Primavera: ecco chi è Alessandro Dellavalle, difensore classe 2004 del Torino

Dopo una settimana torna a casa. Che è successo? “Non aveva ferocia e Juric lo ha escluso“, ha raccontato il padre Gabriele in una recente intervista a Tuttosport. “Era un po’ un farfallone, aveva un atteggiamento non ancora maturo“, svela il papà. Eppure, invece di mollare e ricadere negli stessi errori, quella “strigliata” diventa un punto di svolta: Dellavalle gioca una super stagione con la formazione Primavera sotto la guida di Scurto, firma il primo contratto da professionista e si guadagna la chiamata in Nazionale U19.

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Agli Europei di categoria qualcosa sembra andare di nuovo storto: Bollini nella fase a gironi non lo schiera titolare, gli preferisce Regonesi e il cugino Lorenzo. Ma lui continua a lavorare e in semifinale ecco l’opportunità: l’avversaria è la temutissima Spagna ma lui gioca una gara straordinaria. Anticipi, recuperi, aggressività. L’Italia vince 3-2 e lui verrà confermato anche nell’undici titolare della finale, in cui gli Azzurri batteranno il Portogallo con il gol di Kayode.

È il primo piccolo traguardo, raggiunto grazie all’umiltà di rimettersi in discussione e alla personalità che non ha mai messo da parte. L’Europeo finisce il 16 luglio, dopo una stagione lunghissima, ma lui 4 giorni dopo è già a Pinzolo, pronto ad allenarsi con la prima squadra del Torino.

Juric lo ha seguito e vuole dargli una nuova opportunità: Dellavalle rinuncia alle vacanze e si mette subito al lavoro. Durante il calciomercato diverse squadre di Serie B e C bussano alla porta del Torino per prenderlo in prestito, ma lui rimane in Primavera, da capitano e leader vero

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Photo Credits: Martina Cutrona

In una stagione poco costante per i ragazzi di Scurto, lui è sempre l’elemento che trascina la squadra: ha cominciato a battere i rigori e le punizioni, e lo fa anche piuttosto bene. 8 gol e 4 assist all’attivo: numeri quasi da attaccante. Un po’ come Kamil Glik, ex capitano del Torino che 10 anni fa segnò 8 gol in una stagione, con cui Dellavalle condivide il numero di maglia: il 25.

Poi ecco, finalmente, l’occasione in prima squadra: Djidji e Schuurs sono fuori, Sazonov e Buongiorno non sono al meglio, quindi Juric vuole averlo con sé per le ultime gare della stagione. A Verona entra giusto in tempo per andare ad abbracciare l’amico Zanos Savva, che trova il primo gol in Serie A e il momentaneo 1-1. Ma anche lui partecipa attivamente alla rimonta: con un lancio che taglia tutto il campo avvia l’azione del gol di Pellegri, poi va sotto il settore ospiti a festeggiare. E i tifosi non si sono lasciati sfuggire un dettaglio: durante l’esultanza collettiva, lui si stacca dal gruppo, si gira a caricare il pubblico e si batte il pugno sul petto, sul cuore, sullo stemma del Toro. Un gesto tanto semplice quanto sentito: un altro piccolo traguardo è stato raggiunto, ma il Torino spera sia solo l’inizio.