Quasi tutto il mondo l'ha scoperto solo ieri. Un po' casualmente, forse anche per merito della fortuna. Ma Zanos Savva da un anno e mezzo è una piccola gemma nascosta nel Torino, che ieri ha brillato per la prima volta "tra i grandi".
Jolly offensivo di piede sinistro, Savva è nato nel novembre del 2005 a Nicosia, la capitale di Cipro. Caratteristiche da giocatore fantasioso e creativo, ma con una storia atipica e fin troppo normale: solitamente chi inventa è discontinuo, lui invece si è sempre distinto per applicazione e altruismo. Pregi non scontati, che nel giro di un anno e mezzo lo hanno portato dalle giovanili della terza squadra di Nicosia alla prima squadra del Toro di Juric.
Dall'Olympiakos Nicosia al Torino di Juric: chi è Savva
Il Torino lo acquista nell'estate 2022: un agente lo segnala a Giammario Specchia, capo dell'area scouting, dopo l'esordio nel campionato cipriota arrivato a soli 17 anni e 154 giorni, poi in poche settimane Ruggero Ludergnani, responsabile del settore giovanile, decide di prenderlo. Arriva al Toro sostanzialmente gratis, ma i granata battono la concorrenza anche dello Sporting CP.
Nel suo primo mese a Torino si allena con la formazione Primavera di Giuseppe Scurto, ma per dargli maggiore spazio comincia il campionato con l'Under 18 di Antonino Asta. Ci rimarrà soltanto 6 mesi: 7 gol e 4 assist vincenti in appena 15 partite valgono l'immediato spostamento in Primavera. La crescita continua, senza mai fermarsi: 5 gol e 1 assist sotto la guida di Scurto lo portano anche a firmare il primo contratto da professionista fino al 2026. Nonché al primo elogio pubblico di Juric: "Savva mi piace tanto", dice in una conferenza stampa proprio prima di un Verona-Torino della scorsa stagione.
L'estate 2023 gli concede un altro salto: il ritiro di Pinzolo con la prima squadra. I tifosi incuriositi iniziano a conoscerlo sul serio, a guardarlo con attenzione negli allenamenti per capire di che pasta sia fatto. E lui si fa subito notare: Juric lo prova in diverse posizioni, un po' da interno di centrocampo, un po' esterno a 5, un po' trequartista, ma lui si applica al massimo in ogni posizione. "Capisce tutto subito", dice l'allenatore del Torino.
E nella prima amichevole con la Feralpisalò mette tutto in pratica: in un Toro ancora timido e un po' spento, nel finale di gara è Savva a prendersi la scena. Riceve palla al limite dell'area, si "ingobbisce" come spesso faceva in Primavera, salta un uomo, mette a sedere anche il portiere e segna. È solo un'amichevole, certo, ma è comunque un primo assaggio delle sue qualità.
Dopo una prima parte di stagione da leader della formazione Primavera, con cui segna 4 gol e serve 8 assist, Juric decide di spostarlo definitivamente in prima squadra: da febbraio gioca con le giovanili soltanto 5 volte, nelle occasioni più importanti, ma è invece stabilmente in panchina in tutte le partite del Torino. Per diversi mesi l'occasione per esordire non arriva, ma a Verona, in una situazione complicata, Juric gli dà una chance.
"Far esordire i giovani non dev'essere un regalo", aveva detto l'allenatore del Torino qualche settimana fa. E Savva dimostra di meritarselo: entra come esterno sinistro, una posizione forse poco congeniale per le sue caratteristiche, ma ci mette solo 8 minuti a lasciare il segno. Un cross dalla destra di Lazaro sembra troppo lungo per tutti, ma lui ci mette il piede e anticipa il difensore dell'Hellas: 1-1 e primo gol in Serie A. Come esulta? Prendendo la palla e portandola a centrocampo, per vincerla. Il modo migliore per far capire a tutti quanto la mentalità e il lavoro abbiano influito sul suo percorso. E il Toro spera sia solo l'inizio.