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CR7 alla Juventus? Analisi e impatto sul bilancio bianconero

Che impatto avrebbe sui conti della Juventus l’eventuale arrivo di Cristiano Ronaldo? Analisi e numeri dei bilanci bianconeri

Prima ancora di valutare gli effetti “devastanti”
dell’operazione CR7, occorre fare le dovute premesse e analizzare gli ultimi
due bilanci Juventus 2017 e 2018 per riflettere sul modus operandi degli ultimi
anni e sulle stime per il 2019.

La Juventus ha chiuso il bilancio 2016/17 con un utile di oltre 42 milioni e un fatturato di 562 milioni grazie soprattutto alle maxi plusvalenze derivanti dalle cessioni di Pogba e Morata e al raggiungimento della finale di Cardiff che tra premi Uefa e incassi ha portato oltre 127 milioni di euro nelle casse bianconere.

Rispetto al 2016/17, il bilancio 2017/18, secondo quelle che sono le mie stime, risentirà ovviamente dell’uscita ai quarti di finale di Champions League con mancati ricavi tra premi e botteghino pari a circa 35 milioni e minori plusvalenze per 56 milioni circa (dati ultima semestrale al 31/12/2017). I dati dell’ultima semestrale evidenziano incrementi del 17% sui ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità e del 58% da vendite di prodotti e licenze che ‘tradotto’ significa un incremento nelle due voci di circa 24 milioni. Un fatturato 2018, dunque, che risulterà probabilmente vicino ai 500 milioni di euro.

Sul lato costi, sempre seguendo i dati dell’ultima semestrale, si stima un incremento di circa il 30% alla voce ammortamenti e dell’ 8% alla voce stipendi relativi al personale tesserato compensato da minori oneri accessori sui diritti pluriennali dei calciatori (commissioni procuratori) pari a 26 milioni e relativi agli oneri accessori relativi alla cessione di Pogba che porteranno ad un risultato operativo negativo di circa 10 milioni di euro.

Com’è facile notare gli ultimi due bilanci (in realtà anche i precedenti) risultano in perfetto equilibrio e in utile sostanzialmente grazie ai proventi Uefa ed alle plusvalenze fatte registrare negli anni con la voce ricavi commerciali (sponsorizzazioni e merchandising) sotto il 20% del fatturato totale 2017. Fatte le dovute premesse e riflessioni, vediamo quali potrebbero essere gli effetti economici nella struttura del bilancio Juve per i prossimi 4 anni.

Le indiscrezioni provenienti dalla stampa iberica parlano di un ipotetico ingaggio annuo di 30 milioni netti (60 lordi) per 4 anni e di un patto tra il Real Madrid e CR7 per cui potrebbe liberarsi per una cifra di 100 milioni. Ciò significherebbe per il bilancio Juve sostenere un costo fisso annuo, e per i prossimi 4 esercizi, di 85 milioni tra quota ammortamento (25 milioni) ed ingaggio lordo.

Inserire Cristiano Ronaldo nel bilancio Juve significherebbe, in buona sostanza, innanzitutto mantenere gli attuali livelli di ricavi derivanti dalla partecipazione in Champions League e quelli derivanti dalle plusvalenze, essenziali per coprire i costi operativi ricorrenti. Ovviamente liberare costi in bilancio con cessioni “pesanti”, ovvero liberare ingaggi di rilievo e quote di ammortamento che incidono sensibilmente in conto economico e Higuain, con i suoi 34 milioni annui, potrebbe essere il principale indiziato.

Sottratti eventualmente i costi del Pipita, dunque, per il bilancio 2019 si dovrebbero coprire ancora i residui 50 milioni derivanti dall’acquisto di CR7, senza dimenticare che gli ultimi acquisti ufficializzati dai bianconeri Perin, Cancelo, Emre Can e il riscatto di Douglas Costa incideranno per circa 40 milioni annui tra quota di ammortamento ed ingaggio lordo, compensati in parte dai 21 milioni circa relativi alle scadenze di contratto di Buffon, Asamoah e Lichtsteiner. A bocce ferme ed ipotizzando la cessione di Higuain, la Juventus si troverebbe a dover coprire per il solo 2019 costi pari a 69 milioni.

Ipotizzare un intervento diretto della Exor, oltre che vietato dalle attuali norme sul Financial fair play (se non al fine di ricapitalizzare le perdite con un aumento di capitale), non lo si può immaginare se non con un adeguamento dell’attuale contratto di sponsorizzazione che prevede ricavi per 17 milioni annui oltre bonus e fornitura parco auto. Adeguamento, trattandosi di parte correlata, che dovrà essere sottoposto al vaglio di apposita relazione che ne dimostri la coerenza con i valori di mercato. Questo al fine di eludere la normativa Uefa attraverso sponsorizzazioni ‘farlocche’.

Ammesso, dunque, che possa essere valutato coerente e in linea con il mercato il raddoppio di tale sponsorizzazione, portandola a 35 milioni, il deficit da coprire sarebbe ancora pari ad euro 52 milioni difficilmente reperibili in soli 12 mesi attraverso un aumento dei ricavi dalle attuali sponsorizzazioni oltre che nuove.

Si potrebbe discutere all’infinito su come reperire la copertura finanziaria per uno dei calciatori più forti al mondo, ma la realtà è che qualsiasi investimento, anche il più remunerativo, nel breve non potrà mai dare i risultati sperati senza metterne in conto le dovute perdite. Ma sognare è lecito, soprattutto se l’oggetto del desiderio si chiama Cristiano Ronaldo.

A cura di Benedetto Minerva