“Mister, l’epidemia è grave, proteggiti, aspettiamo il tuo ritorno”. E’ notte fonda quando giunge questo whatsapp sul cellulare di Marco Nappi. Arriva dalla Cina. Il mittente è un giovane calciatore del BSU Beijing, la squadra allenata proprio dall’ex attaccante di Genoa, Fiorentina e Atalanta: “Non ci crederete ma l’epidemia del Coronavirus mi ha creato più problemi in Italia che in Cina”, racconta Nappi a gianlucadimarzio.com, “A Qinhuangdao, dove vivo, la situazione sta tornando alla normalità perché hanno applicato norme e disposizioni rigidissime sin dai primi contagi. Il 24 gennaio hanno messo tutti in quarantena, compresi i miei calciatori, e vi assicuro che lì non si scherza, se sgarri, ti arrestano. Nei mesi scorsi sono stato anche Wuhan per giocare una partita. E’ una città bella e ordinata. Stanno riuscendo, con determinazione, ad uscire da un dramma”.
“ORA SONO BLOCCATO IN ITALIA”
“Son tornato in Italia il 18 febbraio per una breve vacanza”, prosegue Nappi, “in Cina, infatti, i campionati erano fermi per il Capodanno Cinese, sarei dovuto rientrare l’8 febbraio, ma dopo qualche giorno la società mi ha ordinato di non tornare a causa delle dure restrizioni applicate per l’emergenza Covid-19. Inizialmente sembrava una fortuna, oggi, invece, temo di non poter tornare dai miei ragazzi a causa della situazione di emergenza che si è verificata in Italia. Un vero paradosso”.
“IN ITALIA NON HANNO ANCORA COMPRESO LA GRAVITA’ DELLA SITUAZIONE”
“Fortunatamente nella mia squadra non ci sono stati contagi, spiega Nappi, “anche perché la società isolava i ragazzi anche per una semplice influenza. E questo accadeva anche prima che arrivasse il maledetto virus. Qui, in Italia, ho la sensazione che la gente non abbia compreso fino in fondo la gravità della situazione. Vedo ancora persone che passeggiano per strada come se nulla fosse. I miei ragazzi erano molto preoccupati, forse più per la situazione che c’è in Italia che in Cina. Il nostro Paese per loro è un punto di riferimento sul piano calcistico”.
“IN CINA FARO’ LA QUARANTENA IN QUANTO…ITALIANO”
Una voglia matta di tornare ad allenare, senza paura, nel segno della passione per il calcio: “Sento quotidianamente calciatori e colleghi, finalmente qualcosa si sta muovendo in Cina, anche se l’attività sportiva e le scuole sono ancora ferme. Appena rientrerò dovrò sottopormi anche io ai 14 giorni di quarantena per essere stato in Italia. Ma lo farò serenamente per rispetto verso le persone che mi staranno accanto”.
“UN GIORNO TORNERO’ AD ALLENARE NEL MIO PAESE”
Nel 2019 Marco Nappi ha vinto il premio di ‘miglior allenatore dell’anno solare 2019 del college cinese’: “In Cina c’è una sorta di venerazione per il calcio italiano” - spiega Nappi -, sento spesso il mio ex compagno di squadra Mario Bortolazzi, anche lui in Cina allo Shenzhen, con Donadoni. In questi giorni mi hanno chiamato tanti amici ex calciatori per sincerarsi delle mie condizioni. Il mio sogno? Tornare ad allenare in Italia”. Intanto, però, i suoi ragazzi del BSU Beijing lo aspettano. Un altro whatsapp: “Mister, tornerà tutto alla normalità” gli strappa un sorriso: “Incredibile, la speranza arriva dal Paese dove è nato il Coronavirus”.
Fabrizio Caianiello