La notizia che ha spiazzato i tifosi è arrivata in mattinata: Thomas Tuchel non è più l’allenatore del Chelsea. La decisione del proprietario dei Blues Todd Boehly è arrivata dopo la sconfitta in trasferta contro la Dinamo Zagabria in Champions League, complice anche un inizio di campionato al di sotto delle aspettative: sesto posto con 10 punti e un gioco che, nonostante i tanti milioni spesi, stentava ad arrivare. Ma un mese di scarsi risultati non cancella un anno e mezzo di lavoro straordinario.
Tuchel, il Chelsea e l'arrivo dopo Lampard
Tutto inizia nel gennaio del 2021 quando il tedesco arriva sulla panchina del Chelsea subentrando a Frank Lampard. I risultati dell’ex centrocampista furono mediocri, ma sostituire una leggenda di Stamford Bridge come lui è difficile a prescindere. Inoltre Tuchel arriva dallo strano esonero al Paris Saint-Germain, nonostante una media di vittorie maggiore rispetto ai suoi predecessori. La squadra era al nono posto quando è iniziata la rivoluzione del tedesco. Nelle prime 14 partite rimane imbattuto, arrivando ai quarti di Champions League. È qui che Tuchel firma il suo capolavoro. Un po' come era successo a Roberto Di Matteo (anche lui subentrato in corsa), in campionato fa il minimo indispensabile per riportare la squadra in UCL, ma è nella “coppa dalle grandi orecchie” che si scatena.
I tedeschi alla conquista di Londra
Dopo aver eliminato l’Atletico Madrid di Simeone, ai quarti supera agilmente il Porto per ritrovarsi il Real Madrid in semifinale, un’altra spagnola proprio come nel 2012 contro il Barcellona. Al Bernabeu finisce 1-1, ma a Stamford Bridge il Chelsea conquista la finale vincendo 2-0. I Blues tornano in finale dopo 9 anni ed è la seconda consecutiva per Tuchel dopo quella persa con il Psg contro il Bayern Monaco. Questa volta però la storia cambia, e proprio grazie a un altro tedesco, Kai Havertz. L’ex Bayer Leverkusen decide la finale tutta inglese contro il Manchester City e Tuchel segna il suo nome nella storia del Chelsea vincendo la seconda Champions League nella storia del club.
“La verità si ritrova sempre nella semplicità, e non nella confusione delle cose”: così diceva Isaac Newton e avrà ripetuto Thomas Tuchel. Con l’invasione russa dell’Ucraina, il Chelsea sfugge dalle mani di Abramovich costretto a mettere in vendita il club. Il russo era un grande estimatore dell’allenatore, come il suo braccio destro Marina Granovskaia.
Champions League, croce e delizia
Nonostante la perdita di tutti i punti di riferimento, Tuchel vince la Supercoppa Europea e il Mondiale per Club portando la squadra anche al terzo posto in campionato con condizioni economiche precarie. Dalle trasferte a spese dei giocatori al divieto della vendita di biglietti. Tuchel non ha abbandonato la nave, ma il feeling con il nuovo proprietario Todd Boehly fatica a scattare. E il punto più basso lo si tocca proprio in quella Champions League che gli aveva portato fortuna. Ora Tuchel saluta il Chelsea sapendo di aver dato tutto.