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Uefa, Ceferin: “Mondiale ogni due anni? Le nazionali europee potrebbero non giocarlo”

Il presidente della Uefa duro contro la proposta della Fifa: “Va contro i principi del calcio. Sarebbe massacrante per i giocatori disputare una competizione ogni estate”

Il presidente della Uefa Alexander Ceferin torna a parlare in seguito alla proposta della Fifa di un mondiale disputato ogni due anni e lo ha fatto con un’intervista al quotidiano inglese “The times”.  

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“Mondiale ogni due anni? Le nazioni europee potrebbero decidere di non giocarlo” 

Potremmo decidere di non giocarlo“, ha detto il numero 1 della Uefa riferendosi alle nazioni europee, “da quanto ne so, anche la federazione sudamericana la pensa nello stesso modo. Quindi auguro buona fortuna a giocare una Coppa del Mondo così“. Ceferin ha le idee molto chiare riguardo alla proposta arrivata da Arsene Wenger, responsabile Fifa dello sviluppo mondiale del calcio.  

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“Una competizione ogni estate? Va contro i principi del calcio” 

Ceferin ha poi continuato chiarendo le intenzioni della Uefa: “Penso che non succederà mai perchè è contro i principi del calcio. Giocare ogni estate un torneo di un mese sarebbe un massacro per i calciatori. Il valore del Mondiale è tale proprio perchè si gioca ogni quattro anni e c’è grande attesa per l’evento, come per le Olimpiadi. Non penso che le nostre federazioni possano supportare un’idea del genere“.  

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Le proposte di Wenger

L’ex allenatore dell’Arsenal, è capo dei progetti di sviluppo del calcio del Fifa e in questi giorni ha proposto un cambiamento radicale per il calcio internazionale: il Mondiale, che attualmente si disputa ogni quattro anni, dovrebbe essere giocato ogni due stagioni. Gli Europei e la Copa America, oltre alle altre manifestazioni continentali, a quel punto si giocherebbero sempre ogni due stagioni, alternandosi proprio con il Mondiale. 

Un’altra idea di Wenger, riportata nelle scorse ore dal quotidiano spagnolo “Marca”, è quella di dedicare il mese di ottobre alle competizioni per nazionali, lasciando tutto il resto della stagione al calcio dei club. Il dirigente francese è convinto che questi cambiamenti siano stati proposti pensando al bene del calcio, a partire dai club.