"È legittimo, ma non è il mio progetto". Con queste parole Fabio Pagliara, tramite una lunga lettera pubblicata nei suoi profili social, ieri pomeriggio ha commentato il lancio dell’iniziativa Carta Sostenitori SIGI Calcio Catania che mira a realizzare una raccolta fondi a sostegno della società ed è volta a riavvicinare la tifoseria ai colori rossazzurri.
Nella presentazione svoltasi nella sala stampa di Torre del Grifo, infatti, i soci del gruppo di impenditori locali che da ormai quasi due mesi controllano il club siciliano hanno parlato per la pima volta tutti insieme pubblicamente spiegando come si sta sviluppando il nuovo progetto di rinascita della compagine catanese. Tuttavia, fra i vari membri di SIGI convenuti per l'occasione, ha continuato a non figurare proprio Pagliara, che già da qualche settimana era sparito dai radar per motivi che risultavano ancora poco chiari.
Nella giornata di ieri invece, il commento dell'avv. Giovanni Ferraù prima (presidente del CdA SIGI), che ha definito l'attuale posizione dell'imprenditore catanese come quella di "un valore aggiunto" ma che deve ancora "trovare una soluzione per essere inserirto nell’organigramma in un modo che sia positivo sia per lui che per noi" e la lettera dello stesso Pagliara poi, hanno sostanzialmente definito l'uscita di scena di quello che fino ad oggi era stato il principale promotore del progetto volto a salvare il club rossazzurro dal fallimento.
Insieme a Maurizio Pellegrino infatti, nel corso degli scorsi mesi Fabio Pagliara è stato il volto di SIGI, nonchè uno dei primi soggetti intenzionati a formare una solida realtà - attuata poi appunto con la Sport Investment Group Italia - che potesse concretamente puntare a salvare la matricola 11700 dalla procedura fallimentare del Tribunale di Catania. Una missione compiuta, ma che adesso non vedrà più uno dei suoi protagonisti al centro del progetto come si era inizialmente pensato. Anche nell'organigramma anticipatamente svelato da SIGI i primi di giugno infatti, nell'eventuale - e poi verificatasi - possibilità di acquisto del club, Pagliara avrebbe dovuto ricoprire addirittura il ruolo di presidente. Cosa che poi non è avvenuta, vista la successiva nomina di Gaetano Nicolosi, uno degli altri nuovi azionisti del club che ha invece sposato in pieno il progetto.
“Faccio ugualmente di cuore il mio in bocca al lupo per il successo dell’iniziativa“, ha scritto Pagliara nella sua lettera alla città. Come uomo d'affari attento al lato marketing delle aziende, lui aveva progettato iniziative ben diverse da quelle presentate ieri, tra le quali rientrava certamente quella della “membership, ma in una ottica successiva di crowdfunding, azionariato diffuso, e di coinvolgimento attivo dei tifosi. E specialmente in coerenza della filosofia 'Glocal' dell’intera idea di sviluppo“. Ampie vedute, idee avanguardiste ma che presumibilmente non hanno trovato il benestare della maggioranza dei membri SIGI.
"Senza polemiche e senza nessun problema contrattuale o di ruolo, sfido chiunque a sostenere il contrario: preferisco aspettare e tifare Catania e per il Catania, cosa che potrò fare anche in assenza di un ruolo operativo di alcun tipo“, ha poi continuato, confermando la volontà di rimanere - almeno per adesso - slegato ai piani futuri del club etneo.
In modo esplicito poi, lo stesso Pagliara ha confermato la possibilità del probabile approdo in società di Joe Tacopina: “Sono convinto, e me lo auguro davvero, che l’ingresso di Tacopina sia assolutamente compatibile con l’idea iniziale e la possa rafforzare ancora“. Anche lo stesso Ferraù infatti, stuzziato ieri in merito all'argomento, confermava che SIGI rimane "in attesa di notizie, perchè rispetto a dieci giorni fa è cambiato poco", aggiungendo che "quando l'avvocato invierà una proposta concreta la prenderemo in considerazione se sarà in linea con il progetto del club."
“Spero - ha concluso invece Pagliara nel suo messaggio - e penso di essere stato utile alla salvezza di matricola e società, mettendoci la faccia (e le idee) quando tutti pensavano che non vi fosse alternativa al fallimento. Rifarei tutto quello che ho fatto e ci rimetterei ancora una volta la faccia. [...] Credo che, essendo chiara con questo post la mia posizione, non sia utile rilasciare ulteriori interviste e alimentare chiacchiere e polemiche. Non servono a nessuno, ma soprattutto non servono al Calcio Catania 1946".
Con il suo addio, resta quindi da capire quale sarà in modo definitivo l'assetto dirigenziale - e azionario - del club etneo. Per volontà di SIGI, anche qualora Tacopina entrasse davvero in società dovrà farlo nel rispetto del piano di azionariato diffuso, ossia senza poter avere - almeno inizialmente - una netta maggioranza nelle quote del club. Servirà perciò continuare a lavorare e trattare (anche sotto traccia) per il bene della piazza. Adesso più che mai infatti, dopo aver evitato la possibile castrofe del fallimento, la società rossazzurra ha bisogno di nuovi investitori che credano in quest'ambizioso progetto di rinascita.
A cura di Marcello Mazzari