“Come sarebbe andata se…”. Questione di sliding doors, anche nel calcio. Fortuna e dettagli possono condizionare una partita, o una stagione. Il calciomercato è pieno di queste storie curiose. Trattative praticamente fatte, e poi saltate all’ultimo. Carlitos Tevez al Milan, Milinkovic-Savic alla Fiorentina, oppure Burak Yilmaz alla Lazio, o al Lecce. Dei veri tormentoni finiti nel nulla. E quanti rimpianti.
Burak Yilmaz è stato inseguito per anni da alcuni club italiani che non sono mai riusciti a portarlo in Italia. E le squadre che lo hanno cercato hanno puntualmente mancato l’obiettivo stagionale. Il turco non è mai arrivato in Serie A, ma ha sempre continuato a segnare. E continua a farlo anche in Francia, ora che è il nuovo centravanti del Lille, futuro avversario del Milan in Europa League.
Lazio, ep. 1
Estate 2012. La Lazio ha concluso il campionato al 4° posto, a soli due punti da una straordinaria Udinese. La Champions League toccata con un dito fa aumentare l’amaro in bocca di Lotito che ha grandi ambizioni per la stagione successiva. Petkovic gli chiede un vice Klose. Il profilo ideale è quello di Burak Yilmaz. Un rapace dell’area di rigore. Fisico imponente, buona tecnica, altissima percentuale realizzativa e cattiveria sotto porta. Il Klose di Turchia, in poche parole. La trattativa parte col piede giusto: l’affare sembra arrivare in dirittura d’arrivo prima del previsto. A Formello si attende con trepidazione l’arrivo del turco, per dare la caccia alla Champions. Poi però salta tutto: colpa di una richiesta dell’ultimo minuto del Trabzonspor, che inserisce un’alta percentuale sulla futura rivendita del giocatore. Con Lotito certi scherzi meglio non farli. Niente vice Klose. Niente Yilmaz. Lo comprerà il Galatasaray. E niente Champions per la Lazio.
Lazio, ep. 2
Dopo un campionato deludente, ma una Coppa Italia storica vinta contro la Roma, nell’estate 2013 Claudio Lotito decide di riprovarci. La trattativa (ri)parte bene. L’accordo con Yilmaz viene trovato presto, tanto che lo stesso giocatore arriva nella capitale prima della firma sul contratto. I giornalisti lo inseguono per le vie di Roma per strappargli le prime parole da biancoceleste. Sembra finalmente tutto fatto, prima dello zampino del procuratore: “Mi ha chiesto 2 milioni di euro di commissioni. È un’estorsione, così non ci sto. Lo denuncerò”, spiegherà infuriato il presidente Lotito. La denuncia non arriverà, ma Yilmaz lascerà Roma senza aver mai vestito la maglia della Lazio, e tornerà in Turchia. Tare ripiegherà su Brayan Perea, che in Serie A segnerà un solo gol in 19 partite. E per la cronaca: niente Champions neanche quell'anno.
L’assalto del Lecce
Estate 2019. Yilmaz in questi anni non ha mai perso il vizio del gol. Ne fa 82 in 134 partite con il Galatasaray, 31 in 91 partite con il Besiktas, 86 in 125 partite con la maglia del Trazbonspor. E una parentesi in Cina, condita con 19 gol in 32 apparizioni ufficiali. Sono passati sette anni dal primo tentativo di portare in Serie A il turco. Decide di provarci il neopromosso Lecce, alla ricerca di una punta di peso e di esperienza da affiancare a Gianluca Lapadula, appena acquistato. Per la squadra di Sticchi Damiani la tentazione Yilmaz è possibile: il turco è sulla via dei 34 anni, e il suo contratto in scadenza con il Besiktas giustifica la svaluta del costo del suo cartellino. Le trattative iniziano: il corteggiamento dura tutta l’estate. Yilmaz prima si mostra riluttante nel giocare per una squadra che avrebbe lottato per la salvezza. Poi si convince che, tutto sommato, un’esperienza in Serie A sia una bella opportunità. Ma il Besiktas tarda a dare risposte. La trattativa è puramente yilmaziana: rifiuti iniziali, ripensamenti in corsa, e attese infinite per il fatidico “sì”. A metà agosto, l’attaccante si infortuna ad un piede. Il Lecce si spazientisce: l’inizio del campionato è alle porte, e non si è più disposti ad aspettare. Stavolta non vola nessuna minaccia di denuncia, ma Burak Yilmaz resta in Turchia. Niente Italia. Neanche stavolta. Al suo posto arriva El Khouma Babacar. Segnerà solo 3 gol in 25 partite. E la salvezza non arriverà.
Burak Yilmaz adesso veste la maglia del Lille, che è riuscito ad ingaggiarlo facendo meno fatiche di quanto non ne abbiano fatte Lazio e Lecce negli anni scorsi. Il club francese lo ha acquistato a costo zero, una volta conclusa la sua avventura con il Besiktas. Spesa bassa, rendimento alto. Un colpo azzeccatissimo: in campionato, Yilmaz viaggia con una media di un gol ogni 171 minuti. E lotta come un leone. In ogni campo, in ogni partita. In Turchia è considerato come un semidio, essendo il secondo miglior marcatore della nazionale turca all-time, secondo solo ad Hakan Sukur. Lazio e Lecce ci hanno provato in tutti i modi, ma tra l’Italia e il turco, il matrimonio non era proprio da fare, per dirla alla Manzoni. E tra Champions mancate e salvezze non centrate, il rammarico di non averlo visto segnare in Italia è tanto. Ma in Italia, adesso, il bomber d’Anatolia ci arriva, anche se da avversario.
Yilmaz non è sazio, nonostante i 35 anni e più di 200 gol in carriera. In campo lotta sempre come un leone. E si fa trovare spesso nel posto giusto, al momento giusto. Milan, sei avvisato.