C'è un "arbitro" a sorpresa nella lotta Champions in Premier League: si tratta del Brighton di Graham Potter, che dopo aver battuto l'Arsenal all'Emirates per 2-0 ha sconfitto anche il Tottenham di Antonio Conte (negativizzatosi dal Covid a poche ore dal match) per 1-0, col gol allo scadere di Leandro Trossard.
Ora, il Tottenham non dipende più solo da se stesso: è a più tre sull'Arsenal, ma la squadra di Arteta ha due partite in meno, compresa quella di oggi al St Mary's contro il Southampton. Un duro colpo per gli Spurs, che però non avrebbero meritato la vittoria contro un'avversaria che ha quasi dominato nel secondo tempo e che è la vera sorpresa del campionato.
I segreti del Brighton, giustiziere del Tottenham
Il Brighton è una squadra con molti giocatori di medio livello, solo qualche eccellenza (Trossard e il portiere Sanchez su tutti), ma soprattutto un'organizzazione di gioco magistrale. Merito del "mago" Graham Potter, che dall'alto del suo fare austero e la barba lunga e bionda assomiglia a un filosofo del pallone. La settimana scorsa aveva battuto l'Arsenal a Emirates: non una novità per lui, che aveva vinto 2-1 nel nord di Londra anche alla guida dell'Oestersunds, squadra svedese, ai sedicesimi di Europa League, nel 2018. Il Brighton aveva intrappolato l'Arsenal nella sua rete di centrocampo, grazie alla premiata ditta formata dall'argentino Mac Allister, da Bissouma e Mwepu (leggi qui la sua incredibile storia).
Tottenham sconfitto con merito
Oggi, al Tottenham Stadium, il Brighton non solo ha evitato a Son, Kane e Kulusevski di realizzare le proprie combinazioni in velocità e con la consueta tecnica, ma ha anche prodotto la maggior parte delle occasioni. Bastano alcuni dati: 52 per cento di possesso palla, ma soprattutto 13 tiri contro 6. Decisivo con una brillante giocata di punta il nazionale belga Leandro Trossard. Potter aveva stupito tutti in partenza, puntando su Mwepu e Mac Allister in posizione più avanzata rispetto alle abitudini, e schierando Cucurella quasi da braccetto in difesa. Scelte più che azzeccate, per un allenatore che si candida a guidare una grande squadra nel prossimo futuro. E che, con la sua fortunata settimana londinese, rischia di essere stato l'arbitro della corsa alla Champions.