Questa mattina all'hotel Melià di Milano si tiene l'assemblea Assoagenti. Tra i partecipanti c'è anche Giovanni Branchini, che ha concesso un'intervista ai media presenti.
Branchini si è prima espresso sulla norma che sembrava potesse entrare in vigore circa l'inserimento di un limite alle commissioni per gli agenti: "A noi non sembrava fosse così vicino, perché da sempre abbiamo seguito questo iter e da sempre abbiamo espresso le nostre perplessità, confortati dai pareri di avvocati e specialisti. È un'ennesima occasione persa dalle istituzioni, che hanno portato avanti una battaglia inutile e sciocca, che stanno perdendo in maniera clamorosa. Il nostro settore avrebbe bisogno di riforme e interventi congrui, che non partano da prese di posizioni".
Le parole di Branchini
Poi, ha parlato del mercato di gennaio: "Mercato di gennaio? I colpi li preparano i media soprattutto. La realtà è che tantissime società in questo momento non hanno necessità e stanno aspettando. Il mercato di gennaio è molto pericoloso, non c'è tutta questa fretta. Se guardiamo i giornali, sono già stati comprati circa 12 giocatori, che non arriveranno mai. Ma ormai questa è una consuetudine, a cui tutti si sono assuefatti".
L'agente si è poi soffermato a parlare sul mercato del Milan: "Il Milan ha acquistato moltissimi giocatori in estate, bisogna valutare se aggiungerne altri. Il mercato del Milan mi sembrava fatto molto sulla carta, fatto dagli scout, che poi non si è integrato alla perfezione con le esigenze della squadra e di chi la gestiscce. Bisogna fare attenzione, perché aggiungere altri giocatori potrebbe anche avere risvolti positivi. Non voglio fare paragoni con il passato. Ma in passato è stata fatta un'identificazione di ruoli che servivano, c'è stata bravura e anche un pochino di fortuna. Alcuni giocatori arrivati al Milan avevano mostrato dei limiti in precedenza e invece a Milano hanno avuto una buona resa. Quest'anno sono stati presi tanti giocatori, aumentando il numero qualcuno di buono si trova, ma è anche probabile che molti non facciano bene. È un rischio che avranno corso in maniera consapevole. Però a oggi non credo abbiano dato i frutti sperati".
Dopo i rossoneri, Branchini ha parlato della Juventus: "La Juve seconda? Il merito e i demeriti sono sempre di tutti. Alla Juve non c'è grande esigenza di intervenire sul mercato, non penso ci saranno movimenti importanti. I meriti sono di tutti, molto dipenderà dalle prossime partite e poi penso faranno delle valutazioni".
L'agente ha poi parlato del Decreto Crescita e della sua importanza nel calcio: "Il Decreto Crescita è uno di quegli strumenti utili in un modo e molto negativi in un altro. Bisogna trovare un equilibrio. La sensazione che ho è che si voglia riscriverne il perimetro e dare una certa protezione ai giovani e ai giocatori di seconda fascia, mantenendo il vantaggio di poter essere competitivi con i giocatori di prima fascia, altrimenti non si ha la forza di acquistarli".
Poi, ha aggiunto: "Il vantaggio è in dubbio, però penso che per esempio Tiago Djalò sia un giocatore in uscita ed è molto probabile che arrivi. Taremi è già una situazione diversa, secondo me ci sono anche dei dubbi sulla reale esigenza che serva. Il Decreto Crescita comunque è un aspetto molto importante per il nostro calcio, va studiato con criterio ed equilibrio".
Infine, ha parlato di Miretti, suo assistito: "Sono soddisfatto di Miretti, ha giocato tantissimo. Forse ci si dimentica della sua età, io credo sia ancora in fase di crescita. Quando si gioca alla Juve, non si deve aver paura che arrivi un altro più forte di te. Devi solo impegnarti".