Venezia per i veneziani è così. La vivi e la soffri, ci flirti sempre e sotto sotto non la lasci mai. Nemmeno quando sei lontano. E Riccardo Bocalon è un veneziano doc . La squadra della sua città l’ha tifata sin da bambino, felice, mentre scattava una mitica foto con Recoba. L’ha portata in trionfo da giovane calciatore (ci torneremo più tardi), poi però gli è sfuggita proprio sul più bello. Mentre gli arancioneroverdi rinascevano con Inzaghi, “il mio punto di riferimento da sempre”, il classe '89 era diventato un bomber da venti gol a stagione. Quello che al Venezia targato Tacopina è sempre mancato.
“Voemo Bocagol!”. Negli ultimi due anni, il mantra dei tifosi risuonava puntuale ad ogni sessione di mercato. Ma finora l’attaccante tornava al Penzo solo da ex, la 24 della Salernitana sulle spalle. Senza riuscire a incidere sul risultato, ma sul pubblico sì. Tutti in piedi a cantare il suo nome, non importa se la maglia è di un altro colore: Riccardo è sempre quello di Castello (forse il sestiere più autentico del centro storico), il classico bravo fio . Semplice e appassionato, sempre un sorriso per tutti, vicino alla gente come alla sua famiglia.
Oltre all’uomo, Venezia non dimentica l’atleta ( 45 presenze e 26 gol in arancioneroverde). Tra i pochissimi, all’interno del buio decennio dei tre fallimenti societari (2005-2015), che riusciranno nell’impresa di far sognare una piazza logorata. Solo per un attimo, ma tant’è. 12 giugno 2013: finale playoff contro il Monza, la doppietta dell'attaccante guida la rimonta e il Venezia è promosso in Lega Pro Prima Divisione. Decisivo e nella storia, Bocagol: diventerà un’abitudine. Ve la ricordate la cavalcata dell’Alessandria in Coppa Italia, 2015/16? La Liguria che cade sotto i suoi colpi: Genova (sponda rossoblù) agli ottavi, La Spezia ai quarti (di nuovo doppietta). E un’altra città che impazzisce per Bocalon.
La terza. Quel 3-2 al Monza si consumò sul campo neutro di Portogruaro. Lì, dove tempo prima tutto era cominciato, tra le file della piccola squadra veneta oggi sparita dai radar. Anche al termine del 2009/10 era arrivata una memorabile promozione (in Serie B). Anche quella volta con gol partita al fotofinish di Riccardo, contro il Verona. Mentre l’Inter che l’aveva mandato in prestito vinceva il triplete.
Perché Bocalon è stato allenato anche da Mourinho, in attacco con Destro e coperto da Santon nella Primavera nerazzurra. Ha formato con Pablo Gonzalez la coppia più prolifica della Lega Pro, nel 2016/17, in maglia Alessandria. Non è riuscito a realizzare il sogno Serie A e ha aspettato tanto (28 anni) per superare l’esame Serie B. Anche se poi ci è riuscito a pieni voti: nell’ultima stagione e mezza, 19 gol in 59 presenze con la Salernitana, di cui oggi è il capocannoniere. “Per me è la prima esperienza al sud, un posto meraviglioso” , ha di recente raccontato Riccardo. “Qui c’è il mare, che mi ricorda la mia laguna ”. Ricorda, appunto, ma non lo è. Vedete che Venezia non si lascia mai veramente? Bentornato Bocagol.