"Un sogno che si è avverato, un sogno che è iniziato cinque anni e mezzo fa rilevando la società. Siamo contenti". Con la solità determinazione che sa di semplicità. Ma pronti a festeggiare un traguardo storico. Francesco Rossiello, presidente del Bitonto, lo sa. L'indicazione arrivata dal Consiglio Direttivo della Lnd è più di un semaforo verde verso il calcio professionistico, mai toccato da questo comune di 55mila abitanti distante 15 minuti di auto da Bari.
"Ho acquisito il club (all'epoca Omnia Bitonto, poi fuso con il Bitonto Calcio nel 2018, ndr) a dicembre 2014 - ricorda Rossiello a GianlucadiMarzio.com - e la prima partita l'abbiamo giocata a San Marco in Lamis. Cinque anni e mezzo dopo, siamo qui pronti a scrivere la storia del calcio cittadino. Anche se ci sarebbe piaciuto ancora di più vincere sul campo a fine stagione". Ad attestare il cammino del Bitonto, spiega il patron, ci sono i numeri: "Quello che abbiamo dimostrato in campo durante tutto l'arco della stagione ha dimostrato la bravura dei calciatori e la correttezza del gruppo. Non dimentichiamoci i numeri: miglior cannoniere, miglior attacco, miglior difesa d'Italia per diverse settimane, un portiere imbattuto per più di 800 minuti".
I simboli della scalata
Attestati cuciti sulla pelle neroverde, maturati in un girone H più duro che mai (l'elenco delle promosse e retrocesse): "Siamo arrivati a +1 su una squadra blasonata come il Foggia, ma c'erano anche club con tanta storia come Taranto, Cerignola, Casarano, Fidelis Andria, il Fasano. Per noi tutto questo è motivo di grande orgoglio". Il nastro della stagione si riavvolge nella mente di Rossiello: "La gara simbolo per me è la vittoria per 2-0 Nocera Inferiore alla quinta giornata, è stata la partita del riscatto. Venivamo da due sconfitte consecutive e a fine primo tempo ci fischiarono anche un rigore contro, parato da Figliola. La partita dopo è stata contro il Gravina e abbiamo vinto in casa. Di lì abbiamo avuto la spinta decisiva".
La copertina sul campo è per Cosimo Patierno, 29 anni e bitontino doc, capocannoniere del raggruppamento con 20 reti in 24 presenze. Fuori però l'icona è "il direttore dell'area tecnica Nicola De Santis. Lui ha incarnato la nostra causa prima con l'Omnia Bitonto e gli avevo promesso che l'avrei portato da giocatore in C. L'ha fatto da dirigente". Intanto sono già pronte le prime conferme: "In panchina ci sarà mister Roberto Taurino. La filosofia di questa società è quella di consolidare un gruppo e credo che partiremo da quelle 6-7 pedine per noi insostituibili".
In provincia di Bari, con il Lecce nel cuore
Il core business dell'attività sportiva è in provincia di Bari, con il suo Bitonto, ma una parte del cuore di Rossiello è anche a Lecce. Le radici del presidente sono lì. "Abbiamo ottimi rapporti, ho sentito anche ultimamente il presidente Sticchi Damiani. Lui mi faceva l'in bocca al lupo per questo campionato, lui faceva altrettante. A breve andrò in sede a Lecce e parleremo del prestito di Pierno e parleremo della possibiltà di giocare un'amichevole al via del Mare. Sarebbe stupendo".
Facile immaginare che quel blitz in casa del Bari in Coppa Italia di Serie D del settembre 2018, firmato Picci sia stato da incorniciare: "Ho ancora la radiocronaca di quel gol salvata sul cellulare. Sin da piccolo io tifo Lecce, quella partita per me significava tanto, è stata un'apoteosi". Come una promozione in C: "Si viene ricordati per quello che si fa e il mio sogno dichiarato era quello di portare il nome di Bitonto e tutti i bitontini in una dimensione calcistica storica. Quando vedrò 3000 persone sugli spalti tutte le volte che si giocherà nel nostro stadio e 500 tifosi fissi in trasferta, allora, sentirò di aver completato il mio compito".
I festeggiamenti? Distanti ma uniti
L'attesa per il professionismo è tanta: "Sono molto curioso, anche se resta da capire che serie C sarà - ammette Rossiello - avremo la stessa umiltà con la quale abbiamo iniziato questa avventura, l'intenzione è di restarci il più a lungo possibile". Adeguando anche lo stadio Città degli Ulivi con interventi oggi più che mai necessari per ricevere il nullaosta per la C: "L'amministrazione mi ha ampiamente ribadito di volersi dedicare alla struttura, ha capito l'importanza dei tifosi per quello che può derivare dall'immagine che il calcio professionistico può assicurare a una città che comunque resta afflitta da tanti problemi. Questa è la storia del riscatto di una società" è il titolo dato da Rossiello. Allora via alla festa, ma restando in casa: "I tifosi hanno già fatto sapere che intendono festeggiare la C dai balconi, dove saranno esposte le bandiere e le sciarpe nero-verdi. Mi unisco al loro invito e chiedo di festeggiare così, dai balconi. Magari penseremo a far girare un pullman scoperto con i giocatori per tutta la città. Ora però godiamoci questo traguardo, distanti ma uniti".