L'emergenza Coronavirus ha bloccato i campionati di quasi tutto il mondo. Uno degli ultimi a fermarsi è stato quello turco, lì dove gioca attualmente Kevin Prince Boateng (QUI tutte le news sul calcio estero).
L'ex attaccante di Sassuolo, Barcellona e Fiorentina è intervenuto a "Casa Sky Sport" e ha raccontato le sue sensazioni proprio riguardo alle sue ultime esperienze con indosso queste maglie: "Non mi sono pentito di essere andato via dal Sassuolo per Il Barcellona, anche se forse non è stato il trasferimento perfetto. Avrei voluto giocare di più al Barcellona, ma quando smetto posso dire di aver giocato titolare al Camp Nou. Sono arrivato a Firenze con tanta voglia ma non sono riuscito a esprimermi al massimo. Ho aiutato Chiesa, Castrovilli, Vlahovic e gli altri giovani a migliorare, gli ho trasmesso la mia esperienza".
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Diversi anni anche con la maglia del Milan, un'esperienza durante la quale Boateng si è affermato in maniera definitiva. La maglia rossonera, quella alla quale è rimasto più legato. Boateng ha proseguito così il suo intervento: "Il mio gol più bello? Quello a San Siro contro il Barcellona con la maglia del Milan, che è la squadra che ricordo con più affetto. Anche a Firenze ho sentito tanto affetto. La partita più pazza? Lecce-Milan: la settimana prima mi avevano detto che non ero professionale. Mi misero in panchina, ero molto arrabbiato. Perdevamo 3-0. Prima di entrare, nel riscaldamento Aquilani mi disse “Ci serve un miracolo” e io risposi “tranquillo faccio io” e vincemmo 4-3. Messi o Ibra? Sono due fenomeni. Contento di aver giocato con tutti e due".