Belotti è tornato a Torino. Rimane da capire se lo fa per restare o per andare via. Intanto oggi è stata la sua giornata. I tifosi l’hanno aspettato tutto il giorno.
Con il passare delle ore davanti all’ingresso dello stadio Olimpico Grande Torino da cui è entrato il Gallo sono arrivati tifosi speranzosi di azzeccare il momento giusto: quello dell’arrivo di Belotti.
Prima di tornare sul campo e avere il primo colloquio faccia a faccia con Ivan Juric, Belotti ha sostenuto le consuete visite mediche di rito, fatto tampone e test sierologico. Poi nei prossimi giorni farà anche il primo vaccino. Intanto da domani potrà tornare ad assaporare l’aria del Filadelfia.
La situazione
Che sia per l’ultima volta è ancora un mistero. Il Torino ha fatto unA proposta importante al Gallo per rinnovare il contratto e diventare di fatto una bandiera dei granata: 4 milioni di contratto bonus compresi. Il doppio di quanto prenda ora e una cifra nettamente al di sopra di quanto prenda qualsiasi ogni altro compagno. Un ‘sacrificio’ che Cairo stesso vuole fare per convincere Belotti a rimanere al Toro.
Per farlo dovrà dimostrare innanzitutto a Juric di volerlo veramente. L’allenatore croato è stato chiaro sin da subito: al Torino giocherà e verranno presi in considerazione solamente giocatori che siano motivati. Il caso Lyanco è l’esempio più lampante. Dopo che il brasiliano ha esternato i suoi dubbi sulla permanenza, Juric l’ha messo fuori squadra e aperto alla sua cessione.
Sul Gallo l’interesse è alto. La proposta più concreta è quella dello Zenit San Pietroburgo. Quella dei russi è stata fin qui offerta più allettante per il Toro. Lo Zenit, infatti, dopo aver fatto cassa e in attesa di cedere anche Azmoun (vecchio pallino della Roma prima dell’arrivo di Shomurodov), ha messo sul piatto 30 milioni. Un’offerta ritenuta congrua dai granata.
A questo punto la palla passa a Belotti. A lui non resta che decidere dove andare a fare gol e se vuole diventare una bandiera del Torino, rinunciando alla Champions League. I granata attendono. Dalla sua cessione potrebbero anche cambiare le strategie di mercato. D’altronde c’è un Toro con Belotti e uno senza.