Punta l'uomo, mette il turbo, sinistro all'incrocio. Poi la doppietta, perché Lewandowski inciampa sul pallone (notizia). Fanno 9 in 9 partite di Champions: dietro Robert il magnifico, il braccio armato del Bayern finalista si chiama Serge Gnabry. Ovvero, rivincita di una carriera. Che semplicemente non voleva saperne di decollare.
Ne sanno qualcosa l’Arsenal e il West Bromwich. Mamma tedesca e papà ivoriano, il classe '95 aveva fallito l'esame nelle giovanili dei Gunners. E poi in prestito al WBA: “Non è in grado di giocare” dichiarò durissimo Tony Pulis, il suo allenatore di allora. A Londra Gnabry fu anche vittima di un infortunio al ginocchio che lo tenne fuori per 200 giorni. Pioggia sul bagnato, tanti saluti. L'Arsenal lo cede nel 2016 al Werder Brema per 7 milioni.
E cambia tutto. In estate la medaglia d’argento a Rio 2016 e l’oro all’Europeo U21. Preludio di una Germania che porta bene: 11 gol nella sua prima stagione in Bundesliga. Il Bayern fiuta il colpaccio. Quella clausola rescissoria da 8 milioni non è poi così alta: battuta la concorrenza del Napoli, Gnabry vola tra Robben e Lewandowski.
Sorridendo alle trame del destino: Serge avrebbe già potuto giocare a Monaco quando aveva 10 anni. Ma in quel momento fu lui a rifiutare. Era troppo presto, l'atletica leggera ancora un chiodo fisso: correva i 100 metri in 10 secondi e 13 centesimi, come il primo Justin Gatlin che alle Olimpiadi diventerà argento nella disciplina. Ma Gnabry sceglierà il pallone.
Prima di imporsi come sostituto naturale di Robben, Gnabry viene mandato a farsi le ossa all’Hoffenheim di Nagelsmann. Che crederà in lui, e Serge ripagherà con 10 gol in una stagione da Champions League. In quel 2017 festeggiava la qualificazione, ora si gioca la coppa. Percorso netto, crescita esponenziale (13 gol l'anno scorso in Baviera, oggi 23). Dice che ad avergli cambiato la vita è anche la dieta vegana, scoperta in televisione.
Domenica sarà di nuovo sfida a Neymar e Marquinhos. A Rio fu oro per il Brasile. Gnabry era appena uscito dal tunnel. Non smetterà più di correre, palla al piede e gol per il Bayern.