E adesso che succede? È la domanda che a Bari hanno iniziato a farsi dalle 19.24 di mercoledì 26 maggio, quando il fischio finale della partita di ritorno contro la Feralpisalò, valida per il primo turno della fase nazionale dei playoff e finita 0-0, ha sancito la fine della stagione per il gruppo allenato da Gaetano Auteri. Una conclusione che in pochi si sarebbero attesi a inizio stagione, quando la formazione biancorossa era tra le principali accreditate per il salto di categoria passando dalla porta principale. Una direzione presa dopo poche giornate dalla Ternana, che ha fatto il vuoto alle sue spalle nel girone C, e aveva portato il Bari ben presto a lottare per garantirsi il miglior piazzamento possibile in chiave playoff. Gli stessi spareggi che l'anno scorso Antenucci e compagni avevano salutato all'ultima curva, nella finale persa al Mapei contro la Reggiana.
Da Vivarini ad Auteri, passando per Carrera
Discontinuità è stata la parola d'ordine nella stagione del Bari. Sin dalle prime battute. L'addio con mister Vincenzo Vivarini e il responsabile dell'area tecnica Matteo Scala dopo il ko di Reggio Emilia, preceduto da due settimane di silenzio della proprietà. Poi la scelta di affidarsi a Gaetano Auteri, specialista in promozioni nella categoria, con il mercato affidato al ds Giancarlo Romairone. Una preparazione avviata in ritardo rispetto alle altre avversarie, una mini-rivoluzione che tra arrivi e partenze ha cambiato i connotati al 50% della rosa. E i primi scricchiolii, coincidenti alle due sconfitte in 15 giorni contro Foggia e Ternana a novembre. Fino al pareggio di Palermo all'antivigilia di Natale, quando il Bari era ancora a -6 dalla vetta del campionato. La seconda parte di stagione è stata vissuta invece in picchiata: il solo punto in tre gare tra Teramo, Cavese e Viterbese ha portato all'addio con Auteri e Romairone e all'arrivo di Massimo Carrera in panchina. Cambio di rotta che non ha dato frutti, con una squadra che ha raccolto 18 punti in 12 partite. Fino all'inversione a U del 19 aprile, con il ritorno di Auteri in panchina. Il resto è storia recente e coincide con una squadra sconfitta ben 10 volte in stagione e che affronterà per la seconda volta di fila nella sua storia (la prima negli anni '70) un campionato di Serie C.
Addio Di Cesare: i contratti in rosa
L'ultimo fotogramma della stagione 2020/21, chiusa al quarto posto e passata per i preliminari di girone con il 3-1 al Foggia, è nelle lacrime di Valerio Di Cesare. Il capitano, 38 anni sul campo domenica scorsa nel match di andata perso a Salò, è ai saluti. Tornato a Bari nell'estate 2018 per partecipare alla risalita dalla D, sognava di bissare il doppio salto vissuto a Parma. Missione fallita. Quella contro la squadra di Pavanel è stata l'ultima presenza in biancorosso per lui, in scadenza di contratto alla pari del terzo portiere Fiory. Per Ciofani invece è scattata l'opzione di rinnovo automatica legata alle presenze nei playoff. Saluteranno Bari per fine prestito Sarzi, Minelli, Rolando, D'Ursi e Cianci - complicato ipotizzare un suo riscatto ad oggi - ma i rientri da trasferimenti a titolo temporaneo portano a 25 i calciatori nell'orbita biancorossa per la prossima stagione, a cui sommare i giovanissimi Mane e Mercurio. Un elenco che include, tra gli altri, 18 nomi con un altro anno di contratto, come Antenucci, 6 giocatori in scadenza nel 2023 e Maita, legato al club per altre tre stagioni.
Primo passo: il nuovo ds
Numeri che saranno sul tavolo del prossimo direttore sportivo, il primo tassello dal quale il Bari dovrà ripartire. Nei piani della società c'è la nomina di una nuova figura entro inizio giugno. Nel mezzo è invece attesa una conferenza stampa del presidente Luigi De Laurentiis, chiamato a dare rassicurazioni e indirizzi a una piazza smarrita, messa sportivamente al tappeto da un'eliminazione prematura rispetto alle attese. Una volta individuato il nuovo ds, sarà tempo di scegliere il nuovo allenatore. Auteri ha un altro anno di contratto ma il suo futuro sembra lontano da Bari. "Sono discorsi che faremo più avanti - le parole del diretto interessato - non credo che sia un gruppo totalmente da cambiare ma credo che occorra tener conto di tanti fattori per fare valutazioni a 360 gradi".