“Non sono pazzo, mi sono dimesso due volte nel giro di pochi mesi perché ho scelto la libertà”. Così Silvio Baldini in un’intervista esclusiva a “La Gazzetta dello Sport”.
Baldini e l'addio al Perugia: "Ho parlato di Serie A perché si deve credere alle cose impossibili"
Dopo aver conquistato la Serie B con una cavalcata travolgente alla guida del Palermo, Silvio Baldini è ripartito dal Perugia dove è però restato solo per tre partite. Tutte perse: in casa contro il Pisa e il Südtirol e in trasferta a Como. Arrivederci e grazie: “Mi dispiace. Avevo la fiducia del presidente e del direttore, mi affascinava la città, la favola del Perugia di Sollier, Curi, Vannini, come quella del Cagliari, quando le favole erano ancora possibili. Ho trovato bravi giocatori, ma tra loro non c’era quel legame vero che porta i risultati. Non era una famiglia. Quando non c’è famiglia, non c’è amore, non c’è passione. A chi imputa di aver parlato di Serie A rispondo che l’ho fatto perché si deve credere alle cose impossibili”.
Baldini e il calcio a Di Carlo
Un viaggio tra presente, futuro e passato in cui Silvio Baldini ha ricordato anche il famoso episodio del calcio rifilato a Domenico Di Carlo: “Arriva un punto in cui non te ne importa più nulla di cosa pensano gli altri e delle conseguenze dei tuoi atti”.
Baldini e il paragone con Bielsa
Baldini è Baldini. Prendere e lasciare: “Quando vengo paragonato a Bielsa rispondo che ognuno deve essere se stesso, non si deve vergognare della sua storia. La vita è corta, non sono uno che si adatta”.
Baldini: "Andrò a trovare Spalletti nella sua tenuta"
E a proposito di allenatori illustri: “Io e Spalletti abbiamo radici simili, in Europa nessuna fa il calcio che gioca il Napoli. Ci si conosce da quando giocava nello Spezia. Lui ama la campagna come me, suo padre gestiva delle riserve di caccia. Ci uniscono tante piccole cose. Andrò a trovarlo due, tre giorni nella sua tenuta”. LEGGI L'INTERVISTA COMPLETA SULL'EDIZIONE ODIERNE DE LA GAZZETTA DELLO SPORT