Ansu Fati, il ragazzo dei record che ha eliminato l’Inter
Un bacio al palo alla destra di Handanovic e la palla che entra in rete. Sponda di Suarez e destro imprendibile. Dritto nella storia, il più giovane marcatore della storia della Champions League. Il destino di Ansu Fati s’incrocia con quello dell'Inter. Un’avventura che finisce, una che inizia. Ma in realtà è già cominciata da un po’. Ad agosto era diventato il più giovane marcatore nella storia del Barcellona. Abituarsi ai record. Ha imparato da Messi, studiandolo ogni giorno. E stavolta l’argentino ha guardato da casa due ragazzi della cantera diventare grandi in uno stadio in cui lui ha sempre sofferto. Fati e Peres, carnefici dell’Inter, protagonisti di una Masia che continua a produrre qualità.
La stella però chiaramente è lui, guineano naturalizzato spagnolo:"Sto vivendo un sogno, va tutto cosi veloce… Com’è stato il gol? Suarez me l’ha lasciata e… a dirti la verità ero un po’ sorpreso perché tutto lo stadio era in silenzio. Mi sono detto 'che ho appena fatto?!'. Sono molto felice. Cercherò di dare il mio contributo sempre, con gol o altro, magari qualche assist". Con i suoi 17 anni, il posto naturale di Ansu Fati dovrebbe essere quello della Juvenil C, la terza squadra del Barcellona. E invece sicurezza, maturità e doti fuori dal comune lo hanno portato al doppio salto, evitando il passaggio nella squadra B. Direttamente in prima squadra, frantumando un record dietro l'altro. Quello di questa sera è soltanto l'ultimo di una lunga serie. Una cavalcata partita il 25 agosto scorso, dall'esordio in Liga (secondo più giovane di sempre nel club catalano) contro il Betis. Neanche il tempo di ambientarsi ed è subito gol. Una settimana dopo, contro l'Osasuna, terzo n assoluto nella storia della Liga. Poco più di un mese per prendersi il posto da titolare tra i grandi, in campionato e in Europa.
Insieme a lui, a far piangere San Siro, contribuisce Carles Perez. Un nome che ricorre, nelle puntate precedenti della carriera di Fati. E' proprio Perez a lasciargli il posto nel giorno dell'esordio in Liga. Un giorno in cui Pérez segna ed esce fra gli applausi. Ed è ancora lui, a causa di un suo infortunio, a favorire la sua prima convocazione nella nazionale spagnola Under 21. Perez e Fati, ragazzi precoci. Nessuno come il talento del 2002. E' lui ora il recordman davanti a Peter Ofori-Quaye. Un primato che durava dal 1997, quando l'attaccante ghanese a 17 anni, 6 mesi e 10 giorni segnò con la maglia dell'Olympiakos. Due attaccanti di origini africane, separati da 22 anni di storia del calcio, davanti a nomi importanti come Kovacic, Bojan e Fabregas.
400 i milioni di clausola rescissoria stabiliti dal Barcellona nel rinnovo del contratto fino al 2024, cifre da fenomeno. Formare giocatori e poi blindarli con cifre irraggiungibili, la Masia colpisce ancora. Ansu Fati ha riscritto la storia, ancora. Una storia che ha rischiato di fermarsi solo nel 2015, quando una frattura di tibia e perone lo ha tenuto fuori una stagione intera. È tornato da quell’incubo. Velocemente, come ogni cosa che fa.