La nuova Inghilterra prende forma: due vittorie su due con Tuchel

I successi contro Albania e Lettonia danno il via all’era di Thomas Tuchel sulla panchina dell’Inghilterra
Le vittorie contro Albania (2-0) e Lettonia (3-0), valide per la qualificazione ai Mondiali, hanno aperto l’era di Thomas Tuchel come CT dell’Inghilterra.
Due successi netti alla luce di dati tangibili: 5 gol realizzati, 0 subiti e una media del 73.5% di possesso palla. Il concetto di collettivo è la base su cui l’allenatore tedesco vuole costruire la sua Inghilterra, ponendo in secondo piano il singolo.
La formula per creare una nuova Inghilterra prevede anche intensità, aggressività e la capacità di imporre la propria volontà alle squadre avversarie.
Tutto questo viene messo in campo con un 4-2-3-1, con la possibilità di ricorrere a un più intraprendente 4-1-4-1, come avvenuto nella seconda partita giocata a Wembley.
Il benvenuto del capitano
A parlare dell’impatto di Tuchel è stato anche il capitano Harry Kane a ITV: “Thomas Tuchel è fantastico, si è ambientato subito ed è un piacere averlo come allenatore“.
E ancora: “L’energia, la passione, l’analisi tattica sono state le cose migliori che ha portato. Miglioreremo man mano che andremo avanti. Lui è contento e noi siamo contenti di averlo“.

Da James a Eze: le nuove prime volte
Nella prima contro l’Albania ha debuttato e segnato Lewis-Skelly, elogiato così proprio dall’allenatore tedesco: “Mi ha fatto subito capire che è normale innamorarsi di lui“. Al classe 2006 dell’Arsenal si è aggiunto anche il primo gol in nazionale di Reece James, realizzato con una bellissima punizione. Anche stavolta, Tuchel non ha esitato a dichiarare: “Il piede e la qualità che ha sono incredibili. Ha tutto il diritto di essere orgoglioso e felice“.
Contro la Lettonia, oltre al 71esimo gol di Kane con l’Inghilterra, abbiamo visto anche la prima rete di Eberechi Eze. Doppio passo a saltare due difensori, destro teso per il 3-0. Il gol del gioiello del Crystal Palace è l’esempio perfetto di cosa Tuchel pretenda dalle proprie ali d’attacco. Richieste precise, abbinate ai concetti sopraccitati, con l’obiettivo di scegliere la squadra migliore, non i giocatori migliori.