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Gravina respinge le accuse: “Non è colpa della Covisoc né del sistema calcio”

Gabriele Gravina (IMAGO)
Gabriele Gravina (IMAGO)

L’intervista a “Il Mattino” del Presidente della FIGC Gabriele Gravina

Il Presidente della FIGC Gabriele Gravina è tornato a parlare del caso playout Serie B. Nei giorni scorsi sono arrivate pesanti accuse sulla riscrittura della classifica di Serie B, in particolare sul caso che ha coinvolto il Brescia e sulla faccenda playout dove a scendere in campo sono state Salernitana e Sampdoria. Con i blucerchiati che hanno mantenuto la categoria vincendo nella doppia sfida, condannando, dunque, la Salernitana alla Serie C.

Intervistato ai microfoni de “Il Mattino”, Gravina ha dichiarato: “Facciamo chiarezza una volta per tutte. Non è la Covisoc che certifica la legittimità dei crediti d’imposta, lo fa l’Agenzia delle Entrate, e, come in tutti gli altri casi, quanto dichiarato dal Brescia è stato prontamente segnalato nel mese di febbraio”.

“La risposta dell’organo statale preposto al controllo è arrivata a maggio inoltrato. Non è colpa della Covisoc né del sistema calcio, e la reazione federale è arrivata in tempi record. Quindi non si poteva agire in altro modo di come deciso dalla Lega B, a tutela dell’integrità del campionato e dell’equa competizione

L’intervista a “Il Mattino” di Gabriele Gravina

Nel corso dell’intervista, Gravina ha aggiunto: I controlli sono stati molto efficienti, visto che nemmeno due settimane fa il Comandante Generale della Guardia di Finanza ha pubblicamente ringraziato la FIGC e i suoi organi indipendenti per aver più volte contribuito a smascherare delle vere e proprie truffe a danno del sistema calcio e dell’erario. Purtroppo abbiamo assistito a mesi di disinformazione, con il risultato di screditare gli organi federali per obblighi e responsabilità non loro”.

Infine, ha aggiunto: Il playout andava giocato. La Salernitana ha fatto pervenire una sola richiesta, puntando a sfruttare la situazione contingente rivendicando il diritto insostenibile di una B a 21 squadre non consentita dalle norme. Sono amareggiato per quanto accaduto quest’anno in una realtà così importante per il calcio italiano, anche perché ho avuto l’impressione che qualcuno abbia voluto costruire un alibi per il mancato raggiungimento dell’obiettivo di una salvezza serena, che era peraltro nelle sue possibilità, provando a incolpare altri soggetti”.