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Perù Sub-20, Goicochea: “Guerrero e Pizarro i miei modelli, ma non chiamatemi gringo”

Intervista all’attaccante dell’Alianza Lima e del Perù Sub-20, Juan Pablo Goicochea in vista del Sudamericano Sub-20

Un cognome basco e un volto da gringo, come veniva soprannominato fino a qualche tempo fa. “Ma non mi piace, preferisco Goico. Mi chiamavano così per il mio aspetto: ho i capelli e la pelle più chiara rispetto a quella della maggior parte dei ragazzi peruviani”, si presenta così Juan Pablo Goicochea a Gianlucadimarzio.com. 

 

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L’attaccante dell’Alianza Lima giocherà da sotto-età il Sudamericano Sub-20 con la maglia del Perù, frutto delle prestazioni che lo hanno visto protagonista dalla scorsa estate, prima con il club e poi con la Bicolor. “Sono stato il goleador del Torneo Mitad del Mundo riservato alla categoria Sub-18 che si è giocato in Ecuador. E a settembre non mi aspettavo di essere convocato con il Perù Sub-23, visto che ho 17 anni. È stata una bella esperienza, anche perché è stata la mia prima partita in uno stadio pieno di tifosi sugli spalti, 20.000 persone”. Anche per questo il classe 2005 ha dovuto cambiare scuola e fare qualche sacrificio. “Non riuscivo a seguire le lezioni a causa degli allenamenti. E così anche con gli amici, non potevo andare alle feste con loro. Priorità al calcio”

 

  

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Il debutto in Prima Squadra è arrivato a ottobre, nei minuti finali della gara contro il Deportivo Binacional. “Guillermo Salas e Kenji Aparicios sono stati gli allenatori più importanti perché mi hanno fatto debuttare in Primera Division. Al momento dell’esordio mi ricordo che mi hanno abbracciato e mi hanno detto che avrei dovuto continuare in questo modo perché era solo l’inizio”. Goicochea era entrato al posto del Pirata Hernan Barcos, ex attaccante di Gremio, Sporting Lisbona e Messina, che nel post partita gli ha tagliato i capelli a zero. “Lui mi dà tanti consigli. Ha grande esperienza e c’è sempre quando hai bisogno. Mi dà fiducia e mi parla molto spesso per farmi migliorare. Abbiamo un bel rapporto. Spero di giocare in coppia con lui la prossima stagione”. 

 

Quel giorno allo stadio Alejandro Villanueva c’erano anche i suoi genitori. “Alla mia famiglia piace il calcio. Mio padre ha una sua azienda, mentre mia mamma vende the verde. Ricordo che quando ci qualificammo a Russia 2018 stavo guardando la partita a casa con loro e tutti scoppiammo a piangere dalla felicità. È stato uno dei momenti più importanti che ho vissuto della nazionale con la finale della Copa America 2019”.  

 

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Punta in grado di svariare su tutto il fronte offensivo, oggi Goicochea guarda Gabriel Jesus e Mbappé, anche se è cresciuto con altri modelli. Paolo Guerrero e Claudio Pizarro, ma ho sempre guardato anche Messi. Lapadula? Non lo conoscevo da bambino, ma in nazionale ha dimostrato di essere un ‘jugadorazo’”. Juanpa ha iniziato a giocare a calcio nell’Esther Grande de Bentin a Lima, in un campo a 7 sintetico, ma non in attacco. “Ho iniziato come centrocampista e poi come esterno. L’allenatore che mi ha spostato centravanti è Cesar Zaldolaya, nel 2019. Sono veloce e potente, mi piace puntare l’avversario, ma devo migliorare nel gioco aereo”. Presente tra Alianza Lima e Sudamericano Sub20, ma in futuro sogna un’esperienza al di là dell’oceano: “Spero di andare a giocare presto in Europa in un campionato come quello portoghese, olandese o spagnolo. In tv mi piace guardare il Barca, il City e il Bayern, la Copa Libertadores e la Champions League. Il mio sogno è giocare nel Barcellona e un Mondiale col Perù”.