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Goa7 League, parte la rivoluzione: il calcio al tempo dei social

Dietro le quinte della Goa7 League: l’ex Atalanta vincitore, la logistica da Serie A e lo spettacolo all’italiana

Quasi tutti siamo abituati a vederli in mezzo a un campo di calcio, per lo meno sui social. Vederli dal vivo e non in un video verticale fa uno strano effetto, uno strano bello. La prima conquista della Goa7 League è proprio questa: la creazione di una grande famiglia dei social che si unisce a gente comune. L’unione tra calciatori emergenti e i vari personaggi di TikTok (/Youtube) Italia è il grande esperimento riuscito della prima Summer Cup.

 

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Credit: Goa7 League

 

Goa7 League, i risultati in campo e fuori

I numeri li hanno premiati: su Twitch una media di spettatori sempre sopra i 20mila con il picco di 34mila per la finalissima. A vincerla sono i Red Lock con Il Masseo presidente e l’ex Atalanta Faisal Abdul Amide Bangal. Il livello tecnico è molto più alto di quello che ci si poteva aspettare: sia per i giocatori arrivati dopo i provini, che per i personaggi social. Uno su tutti Riccardo Dose, capitano della squadra finalista dei Blancos. Tra la sua categoria, il content creator è tra i più forti: non a caso era arrivato fino all’esordio in prima squadra con il Pordenone. Menzione d’onore anche per Sergio Cruz Pereira, attaccante degli Eternals. Tutti lo davano come MVP del torneo nella prima giornata dopo aver trascinato la sua squadra fino alla semifinale. I problemi fisici gli hanno impedito di giocarla, ma ancora una volta la classe italo-brasiliano si è fatta vedere.

 

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Credit: Goa7 League

 

Goa7 League: dietro le quinte

Dietro le quinte della Summer Cup della Goa7 League c’è un mondo logistico fantascientifico. Gente che per oltre 11 ore (dopo le 10 del giorno prima) ha gestito ogni singolo momento del torneo dalla regia. Decine di operatori video sparpagliati per tutto il campo che diventano i migliori amici dei creator fra un Autan e un pezzo di pizza. La fatica tra i collaboratori passa anche attraverso delle scommesse (con il Pengwin di mezzo non poteva essere altrimenti): a ogni persona vengono assegnate due squadre, se un suo team vince c’è l’aperitivo pagato.

 

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Credit: Goa7 League

 

Lo spettacolo all’italiana

Da qualche utente è stata ridefinita la Kings League italiana. Se avete pensato a un copia e incolla del torneo di Piqué non c’è cosa più lontana. A partire dall’idea, già nella testa del direttore creativo della WSC (l’agenzia organizzatrice insieme ai general manager Homyatol e Il Pancio) Giuseppe Greco prima che partisse l’edizione spagnola. I presidenti commentano la partita (e litigano) in cuffia con i telecronisti e i general manager sono direttamente coinvolti nel torneo: Il Pancio come telecronista e Homyatol come inviato a bordocampo. Se in Spagna la Kings League ha creato uno show sulla falsa riga americana, la Goa7 League ha rivisitato lo spettacolo all’italiana

Alla fine del torneo si percepisce quell’aria che significa solo una cosa: tutti sono consapevoli che questo è solo l’inizio di qualcosa di più grande. Per la Goa7 League ora non si può che crescere.