Giovinco: “Il campionato arabo ha qualità”
L'emergenza Coronavirus costringe tutti a casa. Così, anche i club cercano in qualche modo di tenere compagnia ai propri tifosi. E oggi la Juventus, in diretta sui propri canali social, ha ospitato David Trezeguet e Sebastian Giovinco. I due ex bianconeri hanno cominciato parlando l’uno dell’altro: “David campione assoluto e grande persona” ha iniziato Giovinco. “Quando ho cominciato in prima squadra, è stato uno dei primi a mettermi a mio agio”.
“Dopo il mio primo gol contro il Lecce su punizione, ricordo che Trezeguet si girò e mi disse: ‘Era ora’. Lui aveva un senso del gol da 10, ma tornava poco in difesa…” ha scherzato l’attaccante dell’Al-Hilal. “Aveva un gran colpo di testa, anche se coi piedi era più forte. Era anche generoso, se ti vedeva nelle condizioni migliori ti passava il pallone. Non ti dava consigli per caricarti, ma ti diceva come muoverti. Quando ero in Primavera esultavo come lui”.
TRA ARABIA SAUDITA, TORONTO ED ESULTANZE
“In Arabia Saudita ora siamo fermi, ma ci hanno comunicato che forse la stagione riprenderà a luglio-agosto. Qua il campionato ha molti calciatori di qualità. Giocano molto sulle fasce per crossare, non è il mio calcio ma anche qua ho trovato il modo di fare bene e vincere. Se ci credono, possono fare grandi cose” ha proseguito Giovinco. “Ho ancora una chat con alcuni compagni italiani, con cui stavamo in Nazionale e con cui abbiamo vinto lo scudetto ai tempi di Conte. Ricordo di Toronto? La vittoria del campionato. La città tra baseball, calcio e basket non vinceva da 26 anni”. Poi, la risposta a una domanda sulla sua esultanza con linguaccia: “Non volevo imitare Del Piero, era solo una cosa che trovavo simpatica”.
TREZEGUET: “GIOVINCO IMPORTANTE PER NOI. I MIEI RICORDI ALLA JUVE…”
Anche Trezeguet ha iniziato parlando del suo ex compagno: “Ho conosciuto Sebastian in un momento non facile per la Juve, ma lui voleva sempre migliorare e mi faceva tanti assist. Aveva una visione di gioco incredibile e una tecnica diversa rispetto a tutti. È un ragazzo intelligente, ha avuto una carriera interessante ed è stato importante per noi. Alle sue punizioni do voto 8. In allenamento però, perché in campo c’era Del Piero. Io invece non le calciavo, sennò avrei avuto 50-100 gol in più…”.