Gilardino: “USA sorpresa del Mondiale. Nel Napoli c’è un giocatore molto simile a me”
Le parole del nuovo allenatore del Genoa, Alberto Gilardino, ai microfoni del canale Twitch di Gianluca di Marzio
Una Champions League, una Coppa del Mondo e decine e decine di gol: Alberto Gilardino è intervenuto ai microfoni del canale Twitch di Gianluca Di Marzio per parlare di vari argomenti, dalla sua incredibile carriera fino al Mondiale in Qatar.
Le parole di Gilardino
L’ex attaccante è diventato il nuovo allenatore del Genoa, dopo essere stato sulla panchina della Primavera: “E’ un campionato sicuramente equilibrato. Noi a inizio stagione abbiamo rivoluzionato la squadra ma stiamo facendo un ottimo lavoro. I ragazzi hanno grande entusiamo, mi sto divertendo”, ha spiegato sulla sua squadra. “Ho cercato sin da subito di creare una grande empatia con i ragazzi. La base del calcio è lavoro e sacrificio ma soprattutto entusiasmo”.
Sull’ispirazione come allenatore: “Ho avuto tanti allenatori, da Lippi con la maglia Azzurra fino a Prandelli, passando per Pioli, Mihajlovic, Gasperini e Ancelotti. Tutti mi hanno lasciato qualcosa. Facendo l’allenatore ora devo metterci del mio. Alleno tutte le fasi perchè è indispensabile essere ordinati in tutte le zone del campo. Con gli attaccanti sono un martello, soprattutto per la fase difensiva. Devono saper aiutare la squadra oltre che offendere”.
Su Federico Accornero (10 partite e 9 gol) ha aggiunto: “Ha ottime qualità, è indispensabile. Il gruppo esalta i singoli e quindi se lui sta facendo così bene è sì per le sue doti tecniche ma anche merito della squadra”.
Sul mondiale del 2010: “Non ci aspettavamo finisse così ma purtroppo non siamo riusciti a esprimerci al massimo. Nel 2006 invece siamo stati forti e compatti, ma anche fortunati. Io, Grosso, Materazzi e Iaquinta passavano ore a giocare alla Playstation ma non facevano mai tardi. il mister lo sapeva, serviva a fare gruppo. Dopo la vittoria del Mondiale è stato un macello. Non avevo mai visto così tante persone. Camicie aperte, ballavamo e cantavamo, tutto bellissimo”.
“Lippi era il numero uno – ha aggiunto, riusciva sempre a sdrammatizzare la tensione. Io come lui cerco di avere un rapporto diretto con i giocatori, entusiasmo e gioia”. Sul famoso assist per il gol di Del Piero: “In quel momento forse non ero io, di solito avrei calciato in porta. L’ho sentito arrivare da dietro e gli ho dato palla, poi lui ha completato l’azione”.
Al giorno d’oggi chi è il giocatore che assomiglia di più Gilardino? “Al Mondiale non ho visto tanti attaccanti con le mie caratteristiche. In Italia c’è Simeone del Napoli per come si muove in aria di rigore, anche se lui attacca più in profondità. Lui come me sta facendo il gregario ma resta un giocatore importante per mister Spalletti. Si fa sempre trovare pronto”.
Sui calci di rigore: “Segnare dagli 11 metri non è mai semplice, al Mondiale e contro un pararigori come Szczesny è ancora più difficile. In allenamento ci si allena ma in gar è sempre diverso. In una finale o per un rigore decisivo? Farei uno scavino“.
Messi o Cristiano Ronaldo? “Messi credo sia nato sotto una stella divina, pur sbagliando il rigore anche contro la Polonia è stato importantissimo. Giocatore incredibile. Ronaldo è nato con il talento ma ha costruito la sua carriera con il sacrificio per diventare quello che è. Da allenatore li vorrei avere entrambi, uno punta e uno seconda punta“.
Sul Mondiale: “La Francia è una squadra forte, pur non potendo contare su giocatori forti come Pogba e Kante. La più grande sorpresa di questi mondiali per ora sono gli USA. Sono giovani e hanno dimostrato molto. Match con l’Olanda? Sono tutte partite combattute, il livello di tutte le squadre è alto. Sono tutti molto preparati e giocando in inverno la condizione fisica è ottimale. Vincitrice? Il Brasile è la squadra più completa. L’Argentina può far bene ma dipenderà molto da Messi”.
Chiosa finale con giocatore per ruolo del Mondiale che vorrebbe allenare: “Szczesny in porta. Theo Hernandez in difesa mi piace molto, grande gamba e spinta. In mezzo al campo Pedri, Gavi e Busquets mi piacciono molto, così come De Paul. Messi e Ronaldo in attacco, ma anche Lewandowski. Dybala se sta bene è un giocatore incredibile. L’Argentina quando avrà tutti a disposizione dovrà essere bravo a far coesistere tutti”.