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The Last Dance, Lozano e l’urlo sotto la Nord: Vasquez, parla l’agente

Le dichiarazioni del procuratore del difensore messicano, autore del gol del 2-2 contro il Sassuolo

Un’attesa durata due mesi, prima di debuttare e di vivere un pomeriggio da eroe, con tanto di esultanza sotto la Gradinata Nord. 

 

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‘Un esordio da sogno’ 

Dopo settimane senza aver giocato, la convocazione da parte del Tata Martino con la Tri, Johan Vasquez ha avuto la sua prima opportunità con Ballardini e non l’ha sprecata. L’allenatore ravennate è stato costretto a schierare il difensore messicano dopo soli due allenamenti dal ritorno dal Centro America a causa dei tanti infortuni dei compagni di reparto. “Un debutto così non se lo immaginava nemmeno lui, ma era molto contento. L’ho visto bene, mentalmente è fortissimo. Non dà mai l’idea di essere un novellino, anzi trasmette sicurezza. Appena si è fatto la doccia, mi ha chiamato dicendomi che era emozionato, poi mi ha mandato la foto della sua esultanza in cui mima una chiamata, che significa ‘Chiamami, sono qui quando serve’, e infine mi ha chiesto quanto avevano fatto i Pumas, la sua ex squadra”, a parlare ai microfoni di Gianlucadimarzio.com è Mauricio Mendrano, agente insieme ad Armando Vallejo del difensore del Genoa.

  

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Una rete arrivata al 90’ con un colpo di testa su calcio d’angolo battuto da Rovella, in risposta alla doppietta da ex di Scamacca e un periodo di adattamento, in cui ha legato soprattutto col cileno Galdames e col preparatore atletico Alessandro Pilati, che parla spagnolo e lo ha aiutato molto nel migliorare la sua forma fisica. “La difficoltà principale credo sia stata durante il primo mese, tra le lezioni di italiano, cercare casa e la burocrazia. Non giocando queste problematiche si accumulavano, mentre quando è in campo credo che sia più facile vivere questa pressione. Adesso lo vedo tranquillo e felice di essere al Genoa”. 

La trattativa 

Pipe, come soprannominato per via del suo secondo nome Felipe, era sicuro che sarebbe arrivato in Europa dopo l’Olimpiade di Tokyo. “Ricordo che qualche mese fa in Messico si parlava molto della serie su Jordan, The Last Dance e allora nell’ultima cena prima di partire per i Giochi Olimpici ci disse: ‘Questo è il nostro ultimo ballo, perché dopo l’Olimpiade giocherò in Europa’”. E aveva ragione. Villarreal e Monaco si erano interessate, ma anche in Olanda lo volevano: “C’erano altre squadre, tra cui l’AZ Alkmaar che era venuta a vederlo a Marbella durante il ritiro pre-olimpico. Poi dopo la prima partita dei Giochi ci ha contattato il Genoa e dopo la seconda partita contro il Brasile i due club avevano già trovato un accordo. Preziosi è stato molto attento a questa trattativa e ha parlato con Johan per spiegargli la società e la squadra”. 

Niente Olanda, Spagna o Francia, l’Italia era il suo obiettivo: “Il suo sogno è quello di giocare nei migliori club del mondo, ovviamente. C’erano società interessate da altri campionati, ma dalla Serie A soltanto il Genoa e lui voleva giocare in Italia per la scuola di difensori che c’è”. E oltre alle parole di Preziosi si era sentito anche con il connazionale Lozano: “Aveva parlato col Chucky per sapere del campionato e lui si è dimostrato disponibile per qualsiasi cosa una volta arrivato in Italia”.

 

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“Quella maglia non la mollo”

Buona la prima per il classe 1998 arrivato in rossoblù in prestito con obbligo di riscatto. “Sapeva che sarebbe arrivato presto il momento di esordire e mi aveva detto: ‘Quando inizierò a giocare, quella maglia da titolare poi non la mollerò. Voglio giocare sempre’”. Un messaggio anche per Ballardini, che si trova una risorsa in più in vista del proseguo della stagione.