Fiorentina, Pradè: “Processo Gudmundsson? Siamo tutelati al 100%”
Le parole del direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè sul mercato viola
Da Nico Gonzalez agli acquisti: il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè è intervenuto in conferenza stampa per parlare in conferenza stampa del mercato viola.
Fiorentina, le parole di Pradè
Il ds ha iniziato parlando del mercato viola: “Abbiamo presentato 11 calciatori, manca il 12esimo che sarà Valentini che si aggiungerà a noi a gennaio. Se c’è la percezione che i dirigenti della Fiorentina non hanno idee allora vale per tutte le altre squadre, ma io non credo. Il mercato è stato strano, il nostro non è stato semplice perché abbiamo fatto una ricostruzione. Qualsiasi cosa era nella nostra testa: lunedì dopo Bergamo Italiano ci dice che non rimane e poco dopo c’era Palladino, poi c’erano le priorità attaccante e uno tra le linee e allora siamo andati su Kean e Gudmundsson. Se mi chiedi perché gli ultimi giorni così intensi è anche perché Amrabat è stato un punto interrogativo: poteva rimanere, voleva e volevamo che lo facesse, ma poi è arrivata una squadra che gli ha offerto di più e ci siamo allontanati. Nella nostra testa c’era già l’idea di prendere un centrocampista. Il voto lo dà soltanto il campo, dico solo di essere a posto con la propria coscienza secondo quelle che sono le direttive. Insieme a Goretti abbiamo soddisfatto le richieste del presidente”.
Dopo l’operazione Kean e quella Nico Gonzalez c’è un filo diretto con la Juventus? Pradè ha risposto: “Assolutamente no, è una società come le altre, con cui lavoriamo. McKennie, Kostic e Arthur sono situazioni normalissime di mercato ma non abbiamo mai avuto l’obiettivo di fare una trattativa con altri calciatori per Nico Gonzalez. Kean è stato molto prima, lo cercavamo già a gennaio, l’abbiamo voluto fortemente tutti”.
Sul processo di Gudmundsson: “L’operazione è stata lunga anche per questo, siamo tutelati al 100%. Il calciatore rischia poco o nulla, ma l’operazione è in prestito con obbligo o diritto. Tutto è in base a quando esce la sentenza: se esce prima al 15 giugno sappiamo come operare, sennò comunque col Genoa abbiamo un ottimo rapporto e proveremo a ricreare questa operazione. Abbiamo studiato tutto. Gudmundsson è strasereno, spero ci dia la qualità che cercavamo“.
Sul mercato: “La trattativa più difficile, ma per i tempi, è Gudmundsson: comincia a gennaio e finisce un mese dopo l’inizio del mercato. Le operazioni nel calcio sono stranissime, una settimana prima non esistono e quella dopo ci sono. Se devo dire un giocatore che volevamo ma per il quale, per tempistiche, non c’erano le condizioni è Vitor Roque. Forse poteva riaprirsi… Barurina? Ci piaceva, molto. Abbiamo fatto un’offerta ma il passaggio del turno in Champions ha portato la Dinamo a prendere decisioni diverse. Non ne abbiamo bisogno ma avremmo preso un centrocampista in meno”.
Su Mangala: “Lo voleva fortemente Roberto Goretti, da quando è arrivato. Il discorso è che era stato pagato tanto dal Lione e all’inizio non c’erano aperture per la cessione. Nel momento in cui gli agenti ci hanno detto che lo mandavano a giocare ci abbiamo provato: c’era l’accordo economico col ragazzo, ma per il Lione le condizioni offerte dall’Everton erano più vantaggiose. Ma non c’è nulla di anomalo. Su Tessmann non abbiamo trovato i numeri. Vitor Roque? Perché costava 40 milioni. Poi è andato al Betis in prestito il 25 agosto ma a quel punto non ci serviva più”.
Tra gli obiettivi di mercato della Fiorentina c’era anche un difensore: “All’inizio cercavamo un difensore in più ma non siamo obbligati per forza a giocare a tre, a volte si può fare a quattro. Numericamente siamo a posto. Volevamo prendere subito Valentini ma purtroppo non c’erano le condizioni per prenderlo. C’è stata poi una cessione importante e dolorosa come quella di Milenkovic, che dopo 7 anni ha accettato qualcosa di diverso. Più che un difensore col mister abbiamo pensato di prendere Gosens. Hummels? Ci abbiamo pensato, ma voleva aspettare. Non era pronto per prendere decisioni, la stessa cosa gli è successa col Bologna e altre società. Aveva fatto con la Real Sociedad e poi ci ha ripensato…”.
In casa Fiorentina sono molti i giocatori in prestito: “Abbiamo preso tanti giovani, con diritto o obbligo di riscatto e questo perché devi capire se quel calciatore vale la cifra e sarà un pilastro del futuro. Speriamo che tutti facciano una grandissima stagione, l’unico over-30 è Gosens. E c è Cataldi che ha un diritto di riscatto semplice, ci serviva questo senso di leadership. Lo conosco da quando è bambino e la sua capacità di integrarsi ci farà molto comodo”.
La Fiorentina si sente ambiziosa? “Abbiamo speso quasi 70 milioni, più altri 50 tra diritti e obblighi. Guardiamo sì alle altre ma dobbiamo pensare prima a cosa facciamo noi. L’ambizione è di non essere secondi a nessuno, siamo una squadra che vuole sempre di più. Manca un tassello? E allora andremo a prenderlo. Questo è quello che abbiamo nella testa. Siamo partiti da allenatore e centravanti, e averlo subito ci ha dato una serenità diversa nel lavoro”.
Su Kayode, Parisi e Amrabat: “Kayode neanche lo sa ma di offerte ne ha avute, più di una. Se mi chiedi, personalmente ho anche pensato a cederlo, ma il presidente non l’avrebbe mai fatto e non ho avuto neanche il coraggio di chiederglielo. Lui in più è un ragazzo eccezionale che ha margini importanti e credo non fosse pronto già adesso a un passo così importante. Guardate Iling Junior e Barrenechea, andati in Premier League e poi altrove dopo 40 giorni. Per Kayode c’era anche un top club. E poi in Premier League, per quello che fatturano, sono tutti top… Vendere Parisi? No, mai. Fabiano deve fare il suo lavoro, è in un percorso di crescita e sono convinto che coi consigli di Gosens e Biraghi sarà un calciatore importante. Amrabat? Lo ringraziamo per quello che ha fatto. Aveva già un accordo economico definitivo col Fenerbahce eppure è partito con noi per fare 120 minuti rischiando anche di farsi male, si è comportato da professionista serio e top. Abbiamo capito fortemente le sue motivazioni e lo abbiamo lasciato andare, alla fine è stata un’operazione economicamente valida per noi e per lui”.
Sull’attacco: “Avevamo l’idea di prendere un vice-Kean all’inizio, ma poi l’allenatore si è detto soddisfatto di Kouame e Beltran. Siamo coperti nel ruolo. Su Beltran sì, c’erano un sacco di situazioni vantaggiose per lui ma non per noi. Siamo convinti che ci possa dare parecchio quest’anno. Crediamo nella crescita di Colpani, il mister ci ha chiesto di tenere Ikone perché è innamorato. Deve sbloccarsi, se non lo farà sarà un incompiuto. E gli esterni ora giocano diversamente che prima con Italiano. Ruben Vargas? È un nostro pallino da sempre: fossero usciti prima Barak e Brekalo, può darsi che avremmo preso anche lui. Ricordo che quando lo volevamo l’anno scorso c’erano tante critiche ma il reparto scout lo voleva fortemente”.
Chiosa finale sui rinnovi: “Stiamo parlando e siamo vicini ai rinnovi di Comuzzo e Kouame“.